La dipendenza dal cibo spazzatura inizia già nell’utero

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Sei in dolce attesa e ti capita spesso di sgranocchiare patatine, biscotti e dolciumi vari? Non farlo! Non solo perchè rischi di prendere molti più chili del dovuto, quelli che poi si trasformano in ostinati rotolini di ciccia che nulla hanno a che vedere con la tua recente gravidanza, ma anche perchè esponi il bimbo al pericolo di diventare dipendente dal cosiddetto cibo spazzatura e, di conseguenza, obeso o in sovrappeso.

E’ già noto da tempo, infatti, che il junk food, il cibo troppo ricco di sale, grassi, zuccheri e coloranti, induce nei consumatori abituali una vera e propria dipendenza, del tutto simile a quella dalla nicotina, solo per fare un esempio. La sensazione di piacere che da il mangiarli infatti instaura un circolo vizioso in cui il desiderio di provarla ancora spinge a mangiare sempre di più.

La novità è che tale meccanismo cerebrale sembra poter essere trasmesso al bambino dalla madre sin da quando questi è ancora in utero. A dimostrarlo uno studio condotto presso l’Università del South Australia dal dottor Zhi Yi Ong. La sperimentazione è stata condotta su un gruppo di topolini da laboratorio.

Gli esemplari femmina sono stati nutriti per due mesi con cibi a ricco contentuo di grassi, tra cui burro di arachidi e biscotti. Quando veniva offerto loro del cibo diverso mostravano ansia e si rifiutavano persino di mangiare, mostrando così di aver sviluppato una vera e propria dipendenza. In seguito è stato osservato che anche i nati da queste femmine mostravano una predilezione per questi cibi e una predisposizione all’obesità.

Ma c’è di più: l’attaccamento al cibo spazzatura resta anche se nel corso dello svezzamento si offrono solo cibi sani. Intanto è di qualche giorno fa la notizia che la Walt Disney eliminerà dalle proprie reti televisive la pubblicità di cibi spazzatura o che comunque non sono adeguati dal punto di vista nutrizionale.

[Fonte]

Photo credit | Think Stock

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