Bambini e tosse, quando dare lo sciroppo

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Il 3% dei bambini italiani è affetto da tosse cronica, a dirlo sono i pediatri, che si sono incontrati nei giorni scorsi a Parma in occasione dell’Expert forum in pediatria. Nel corso dell’incontro sono stati discussi i risultati dello studio SIDRIA, condotto su un campione di ventimila bambini di età compresa fra 6 e 7 anni ed oltre sedicimila adolescenti fra i 13 e i 14 anni.

Proprio secondo i dati di questa ricerca, il problema della tosse è particolarmente sentito dai bambini in sovrappeso, da quelli i cui genitori fumano entrambi e dai nati da genitori stranieri. Ma la tosse arriva per tutti indistintamente soprattutto in inverno, quando i bambini che vanno a scuola o hanno fratelli e sorelle entrano in contatto con un buon numero di infezioni virali alle quali la tosse rappresenta una reazione.

Se si tratta di un episodio isolato però, precisa Eugenio Baraldi, docente associato di pediatria al’Università di Padova, niente paura e, soprattutto, niente ricorso forzato agli sciroppi sedativi della tosse; infatti, non solo il disturbo è destinato a passare da solo nel giro di quattro o cinque giorni ma troppo sciroppo rischia anche di fare più danni che altro.

Abusare di questo tipo di farmaco infatti, avverte lo stesso Baraldi, può inibire la tosse e causare un ristagno del muco che può così infettarsi più facilmente. Meglio piuttosto agire sulla causa che scatena la tosse e cercare di calmarla ricorrendo a metodi più blandi come la classica tazza di latte tiepido, il miele o l’aerosol con la sola soluzione fisiologica.

A proposito di aerosol, precisa l’esperto, l’uso di cortisonici è indicato solo quando il disturbo è accompagnato da una “sottostante” forma di asma. Ma, aggiungiamo noi, lasciamo che sia il pediatra a giudicare se è il caso oppure no.

Quindi in caso di tosse, prudenza e serenità.

[Fonte: Corriere della sera]

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