La sessualità è una dimensione molto intima e delicata della nostra vita. I bambini, contrariamente a quanto si credeva, o si voleva credere, un tempo, la scoprono molto precocemente e non una volta diventati adolescenti, ponendo noi genitori davanti a situazioni che ci sorprendono e, qualche volta, ci spaventano.
8 marzo, Festa della donna: poche ricorrenze sono in grado, come questa, di spaccare in due l’opinione pubblica femminile. Da una parte c’è chi, con un filo di snobismo intellettuale, aborre qualsiasi forma di festeggiamento: la loro posizione si riassume in genere nel seguente interrogativo: perché deve esistere un solo giorno all’anno dedicato alle donne? E i 364 giorni rimanenti cosa sono, la festa degli uomini?
Mamme che consolano il piccolino che piange, mamme che preparano la pappa, mamme che lavano e stirano, mamme che fanno la spesa e cucinano e papà che giocano con i bambini o li guardano dormire. Ma questo è il ritratto del nostro Paese? Guardando solo la pubblicità, potremmo dire di sì perché gli spot hanno sempre un modello di uomini e di donne fermo a quella che era la famiglia negli anni Sessanta.
Indovinello. Leggete questa frase: “L’azienda xxx (sostituisci con una marca di pannolini a tua scelta) augura un buon 2012 a tutte le mamme!”. Cosa c’è che non va in questa, apparentemente innocua, espressione beneaugurale?