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allergie gravidanza

Allergia primaverile in gravidanza, come affrontarla

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Sono sempre più numerose le persone che soffrono di allergie. È abbastanza comune quindi trovarsi nel corso della gravidanza ad affrontare questo genere di disturbo. In gestazione, il nostro corpo spesso ha delle manifestazioni nuove, a causa dei cambiamenti ormonali e dell’immunodepressione. Potreste quindi veder scomparire completamente i sintomi o scoprirvi per la prima volta allergici a qualcosa. La domanda che coglie tutte le mamme in attesa è la seguente: come mi curo? Tra le righe: quali farmaci posso assumere?

Bambini allergie durante vacanze

Bambini, le allergie durante le vacanze

Bambini allergie durante vacanze

Se l’estate è la stagione delle vacanze in realtà non lo è in tutti i sensi. Le allergie infatti non solo non scompaiono durante i mesi estivi, ma anzi dovrebbero essere tenute maggiormente sotto controllo e non essere sottovalutate. In Italia ben 2 bambini su 5 sono soggetti ad allergie di diverso tipo e proprio a  questo proposito Siaip, la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica, diffonde una serie di regole volte a tenere sotto controllo i possibili rischi ad esse legati.

uova di pasqua allergie bambini

Pediatri e allergologi promuovono le uova di Pasqua

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Pasqua è ormai alle porte e i bambini, ma non solo, non vedono l’ora di poter mettere le mani sulle deliziose uova di cioccolata, un po’ per la sopresa, un po’ per la cioccolata in sè, che, ammettiamolo, è spesso la gioia anche di noi genitori. Ma le uova di Pasqua sono sicure? Non rischiano di nuocere alla salute dei nostri figli? Secondo il parere dei pediatri e degli allergologi italiani non più di tanto, a patto che siano di buona qualità e che si faccia attenzione ad alcuni particolari.

Allergie alimentari bambini campagna Siaip chiarezza

Allergie alimentari bambini, la campagna della Siaip fa chiarezza

Allergie alimentari bambini campagna Siaip chiarezza

Quello delle allergie alimentari in età pediatrica è un tema piuttosto controverso e in continua diffusione. In particolare in Italia ne sono colpiti più di 250 mila bambini sotto i 5-6 anni. Attorno all’argomento ruotano una serie di informazioni spesso errate. Per fare un po’ di chiarezza la Società italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica ha promosso una campagna di informazione rivolta alle famiglie illustrandone i tipi, i sintomi, le cure, e dimostrando come il rischio di allergia aumenti nel caso in cui un familiare del bambino ne sia già affetto.

E’ vero che pulire troppo i bambini li espone al rischio di allergie e asma?

Tutte noi mamme siamo a conoscenza della teoria nota come ipotesi igienica, ovvero la tesi secondo la quale curare in modo maniacale l’igiene del bambino e della casa nel tentativo di preservarlo dall’attacco di agenti patogeni non farebbe altro che esporlo a un maggiore rischio di sviluppare asma e allergie.  A molte mamme questa teoria però non piace affatto e se anche tu sei tra quelle un team di studiosi inglesi ti da, almeno in parte, ragione.

Allergie in aumento, è colpa degli stili di vita

Sporchi è meglio? Be’ forse proprio sporchi no, ma un po’ meno maniaci dell’igiene si. Sembra infatti che il continuo aumento dell’incidenza delle allergie, che interessa sia i paesi occidentali che quelli in via di sviluppo, sia dovuto a uno stile di vita troppo sterile a causa delle spasmodiche attenzioni che ormai i più pongono alle norme igieniche anche più elementari e alla riduzione del numero di ore trascorse all’aria aperta.

La World Allergy Organization ha appena presentato al Congresso dell’American Academy of Allergy, Asthma and Immunology il proprio Libro bianco; stando ai dati in esso contenuti, al mondo ci sono 300 milioni di asmatici, 400 milioni di di persone affette da rinite allergica e centinai di milioni colpite da allergie di varia natura e il pericolo allergie interessa soprattutto coloro che vivono in città.

A spiegare perchè, al Corriere della Sera, è il dottor Giorgio Walter Canonica, direttore della Clinica di Malattie respiratorie e allergologia dell’Università di Genova, unico italiano ad aver partecipato alla stesua del succitato Libro bianco:

Noccioline in gravidanza: rischio asma ed allergie per il feto

L’alimentazione della futura mamma, durante i nove mesi di gravidanza, influenza notevolmente la salute ed il benessere del bambino, non solo nel grembo materno ma anche nella vita extrauterina. Il cibo e le bevande che la donna assume durante la gestazione e che condivide con il feto sono, infatti, determinanti per il corretto sviluppo del feto e per la sua salute. E’ importante, quindi, che la futura mamma presti attenzione alla propria dieta durante tutti i nove mesi al fine di evitare problemi, a volte anche seri, al bambino.

Ad essere messa sotto accusa, questa volta, è la frutta a guscio. Studi scientifici, infatti, hanno messo in guardia dai possibili rischi per il bambino che derivano da un consumo eccessivo in gravidanza di noccioline, arachidi, noci e simili. Nello specifico, un recente studio americano della Mount Sinai School of Medicine (New York, USA) pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology, ha evidenziato come consumare molta frutta a guscio in gravidanza aumenti il rischio nel bambino di sviluppare allergie alimentari e asma.

Concepimento, a primavera più rischi per il bambino

La primavera, come confermano le statistiche, è da sempre il periodo più fertile dell’anno. Molte donne, infatti, per scelta o per caso, concepiscono un figlio proprio in primavera tanto che nei mesi primaverili si registra un picco delle gravidanze. Recenti studi scientifici, però, hanno lanciato l’allarme su eventuali rischi per la salute del feto concepito in primavera. Uno studio finlandese pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health, sostiene, infatti, che il primo trimestre della gravidanza non dovrebbe, preferibilmente, coincidere con i mesi primaverili. Questo perchè, secondo lo studio, il bambino verrebbe esposto maggiormente al rischio di sviluppare allergie alimentari.

Nello specifico, i ricercatori finlandesi hanno monitorato circa 6.000 bambini, nati in Finlandia tra il 2001 e il 2006. Su mille di questi bambini, tra il primo e il quarto anno di età, gli scienziati hanno effettuato un test per valutare la  sensibilizzazione a determinati allergeni alimentari.