poppata
Come facilitare il ruttino nei neonati

Come facilitare il ruttino nei neonati

Un aspetto fondamentale legato all’alimentazione dei neonati che, dato il loro apparato digerente non totalmente sviluppato, i primi mesi della loro vita è praticamente fatta di liquidi tra latte e pappe, riguarda il momento del ruttino. Nel caso in cui non riescano a farlo spontaneamente, infatti, per evitare periocoli di sorta sarà bene stimolarlo per facilitarlo. Cosicchè se il bimbo, a poppata conclusa, spesso e volentieri autonomamente si preoccupa di espellere l’aria ingerita, in caso contrario tale operazione dovrà essere provocata dalla mamma o dal papà.

Come facilitare il ruttino nei neonati

Allattamento al seno in estate

Allattamento al seno in estate

Allattamento al seno in estate

Con l’arrivo dell’estate e del conseguente caldo ogni attività diventa più difficoltosa. Le alte temperature ci spossano ed i comuni impegni giornalieri diventano spesso motivo di stress. Prendiamo ad esempio le poppate: anche queste possono diventare fastidiose. Il contatto reciproco può diventare poco sopportabile e, come succede per gli adulti, anche il bambino ha più sete e di conseguenza cerca l’allattamento con più frequenza rispetto al solito. Così facendo si procura la parte del latte, quella iniziale, caratterizzata da una quantità di acqua maggiore. Tenete comunque conto che il latte materno contenga già di per se ben l’87% circa di acqua e che tali poppate saranno anche più frequenti, ma più brevi.

La poppata notturna, come eliminarla

Durante i primi mesi di vita la gran parte dei neonati, allattati al seno o al biberon, mangia sei volte nell’arco delle 24 ore; è solo intorno ai quattro-sei mesi di vita che il bambino inizia ad aumentare l’intervallo fra una poppata e l’altra portando così il numero di pasti da sei a cinque al giorno. Peccato però che solo raramente a saltare è la fatidica poppata notturna, quella che costringe mamma o papà ad alzarsi dal letto insonnoliti e confusi, mentre più di frequente la prima a decadere è la poppata di metà mattina.

Tuttavia, se il piccolo ha l’età giusta (appunto cinque-sei mesi) è possibile fare un tentativo per sopprimere il pasto notturno e abituarlo a dormire sei-sette ore di fila durante la notte senza intaccare in alcun modo il suo benessere. Come? Basta anticipare la poppata che di solito richiede alle due-tre del mattino di qualche ora, offrendogli il seno o il biberon diciamo intorno a mezzanotte. In tal modo l’ultima poppata del giorno e la prima della notte saranno abbastanza ravvicinate da tenere il bimbo sazio per un buon numero di ore anche fino alle sette del mattino seguente.

Gli errori che non farei più se avessi un altro figlio

tenere bambino in braccio

Come madre credo di avere sempre avuto il pregio di riconoscere i miei limiti e anche se il mio cucciolo è ancora molto piccolo posso già dire che ci sono almeno due o tre cose che farei diversamente se diventassi madre un’altra volta. Mi riferisco soprattutto a quei comportamenti che ho messo in atto non perchè influenzata dai consigli delle altre mamme, quanto piuttosto da un certo tipo di “cultura della maternità” che mi deriva dall’ambiente in cui sono cresciuta. Con questo non voglio certo dire che questa cultura fosse sbagliata ma semplicemente che se tornassi indietro forse ci penserei un po’ di più prima di sposarla acriticamente.

Mi spiego meglio: ho trascorso la mia tarda infanzia e la prima adolescenza circondata da bambini e dal momento in cui ho smesso di essere la “piccola” ho cominciato ad assorbire inconsapevolmente tutta una serie di dettami su ciò che una mamma avrebbe dovuto fare e non fare. Primo fra tutti il credo celeberrimo, era tale almeno dalle mie parti, “Non tenere troppo il bambino in braccio perchè se si abitua sei nei guai”; questa convinzione era talmente radicata in me che quando nacque mio figlio mi guardai bene dal tenerlo spesso in braccio limitando questo tipo di contatto al momento del cambio, della poppata e agli episodi di inconsolabile disperazione di lui.

I metodi di sterilizzazione

biberon/1Sterilizzazione a caldo o a freddo? Ma devo proprio sterilizzare tutto? Tutto ciò che viene a contatto con la bocca di tuo figlio deve essere sterilizzato, soprattutto nei primi sei mesi di vita; dopo questo periodo infatti lui inizierà a mettere in bocca qualunque oggetto gli sia a portata di mano e la sterilizzazione diventerà superflua. Nei primi mesi di vita invece bisognerà sterilizzare biberon, tettarelle, succhiotti, massaggia gengive e cosi via. Questo processo serve per evitare la proliferazione di germi e di funghi e quindi elimina il rischio di possibili infezioni.

La sterilizzazione non riguarda, però, solo gli oggetti usati dai bambini allattati artificialmente. La sterilità è importante anche per i bambini allattati al seno. Se lo allatti al seno dovrai pulire ogni volta il capezzolo o con un sapone rigorosamente neutro oppure con una soluzione disinfettante di quelle in commercio. Subito dopo la poppata dovrai pulire di nuovo il seno ed asciugarlo bene per eliminare qualunque residuo di latte.