Parti prematuri: trovata origine genetica

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Il parto prematuro, preoccupazione di tutte le donne in dolce attesa, potrebbe avere un’origine genetica. E’ quanto sostengono numerose ricerche effettuate da scienziati di tutto il mondo. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Aberdeen, in Scozia, ad esempio, ha dimostrato che le possibilità di un parto prematuro sono maggiori nelle donne nate a loro volta prima del termine. L’equipe di medici, guidata da Sohinee Bhattacharya, ha esaminato i dati di oltre 20 mila donne scozzesi evidenziando che le probabilità di avere un parto pre-termine sono del 60% più alte nelle donne nate prematuramente, percentuale che scende al 50% di fronte a gravidanze successive alla prima. Un altro studio realizzato da ricercatori dell’US National Institutes of Health ha messo in evidenza come alcune variazioni del DNA influenzino il parto prematuro. Nello specifico, sono state esaminate 700 varianti del DNA in un gruppo di 190 geni appartenenti sia a donne che hanno avuto un parto prematuro sia a donne che hanno partorito in tempi normali. Dall’analisi è emerso che le variazioni identificate riguardano per lo più geni legati al sistema immunitario e in particolare alle reazioni infiammatorie alle infezioni.

Il gruppo di medici, guidato dal dott. Roberto Romero, è partito dal fatto che 1 prematuro su 3 nasce in seguito ad un’infezione del liquido amniotico presupponendo, appunto, che i parti pre-termine siano legati a infezioni e a variazioni dei geni del sistema immunitario. Analizzando il DNA delle donne sottoposte all’esperimento e il sangue del cordone ombelicale dei neonati, gli studiosi hanno rintracciato due geni, uno nel DNA della madre e uno in quello fetale, mutati nei casi di parti prematuri. Nel dettaglio, i geni in questione sono il TIMP2 nella madre e il gene per il recettore dell’interluchina 6 nel feto, entrambi fondamentali nella risposta alle infezioni. In pratica, spiega Romero, tali geni inducono il parto prematuro in specifiche situazioni sfavorevoli che minacciano la vita del feto e quella della madre.

La scoperta, oltre ad offrire una spiegazione delle nascite premature, è importante per la futura creazione di uno specifico test del DNA che permetterebbe di individuare e prevenire in tempo il rischio di parti pre-termine.

Nell’attesa della messa a punto di questo test genetico, è fondamentale che le donne in gravidanza seguano rigorosamente i consigli del proprio medico al fine di scongiurare i rischi di un parto prematuro.

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