cura del seno

L’ecografia mammaria

Cos’è l’ecografia mammaria

L’ecografia mammaria, o ecografia senologica, è un accertamento diagnostico che viene svolto utilizzando ultrasuoni e non radiazioni ionizzanti, coma abbiamo visto a proposito della mammografia. E’ un esame piuttosto semplice e non invasivo, del tutto simile a qualunque altro tipo di ecografia.

Come si svolge l’ecografia al seno

Una volta giunta in ambulatorio il medico ti farà stendere su un lettino da visita. Una volta scoperto il torace, la parte da esaminare viene cosparsa con un po’ di gel che serve a far passare meglio gli ultrasuoni, quindi viene fatta scorrere sulla superficie del seno una sonda collegata ad una apparecchio, l’ecotomografo. Durante l’ecografia, che dura in genere poco più di un quarto d’ora, non si prova alcun fastidio; inoltre prima che venga eseguita non vengono somministrati farmaci e non viene praticata anestesia. Le immagini del tessuto mammario rilevate attraverso la sonda vengono trasmesse ad un ecografo e sono immediatamente visibili sul monitor.

La mammografia, perchè è importante

Cos’è la mammografia

La mammografia consiste in una ecografia del seno attraverso la sua esposizione a blande radiazioni ionizzanti mediante un apparecchio denominato mammografo. Grazie alla mammografia è possibile evidenziare microcalcificazioni della mammella che non sono rilevabili con la sola visita senologica o con la palpazione.

Come si esegue la mammografia?

Durante la mammografia il seno (una mammella per volta) viene appoggiato su un sostegno e quindi compresso all’interno del compressore costituito da due lastre in materiale plastico; quindi si fa la radiografia che mostra eventuali alterazioni del tessuto mammario. Si tratta di un esame un po’ doloroso ma che, in compenso, ha una durata breve. Non è necessario il ricovero, non viene praticata anestesia e non viene utilizzato mezzo di contrasto. Unico accorgimento, nelle donne in età fertile, è quello di sottoporsi all’esame durante la prima metà del ciclo, quando il seno è meno teso e si comprime più facilmente.

Gravidanza, come cambia il seno

seno-gravidanza

La gravidanza, com’è noto, non è un evento che interessa solo l’apparato genitale ma coinvolge e modifica tutto l’organismo femminile. Tra le principali modificazioni che avvengono nei mesi di gestazione, ci sono quelle che interessano il seno. A partire dalle prime settimane di gravidanza, infatti, i seni, a causa degli ormoni, si modificano per prepararsi all’allattamento e appaiono più gonfi, turgidi e sensibili. Nello specifico, la ghiandola mammaria aumenta di volume, i dotti galattofori (i canaletti sottili dove passerà il latte materno) aumentano di numero e si ingrossano, la cute si tende, le areole crescono in larghezza e si scuriscono a causa di una maggiore pigmentazione della pelle e i capezzoli si allungano.

Come preparare il seno all’allattamento

preparazione seno all'attamento

Già sei settimane prima del parto bisognerebbe iniziare a preparare il seno all’allattamento, soprattutto le donne che hanno capezzoli retratti oppure poco sporgenti; inoltre, manipolare il seno e i capezzoli aiuta ad aumentare la loro resistenza e quindi ad attenuare problemi futuri come le ragadi.

Per preparare il seno all’allattamento gli esperti consigliano di effettuare tutti i giorni, per qualche minuto, alcuni esercizi in grado di abituare il seno alla futura funzione. Per prima cosa, durante la doccia o il bagno massaggiate la zona dell’areola e del capezzolo utilizzando un guanto di crine ed esercitando una breve pressione per qualche minuto: questa operazione serve ad irrobustire la pelle; dopo l’asciugatura massaggiate ancora con olio di mandorle.

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27-settimana-gravidanzaLA VENTISETTESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA

Siamo arrivati anche alla fine del secondo trimestre, sembra ieri quando parlavamo di primi sintomi della gravidanza ed ora eccoci al rush finale. Sei pronta per questi ultimi tre mesi? Preparati saranno pesanti, la pancia comincerà ad ingombrarti e tu sarai molto insofferente, pianifica le cose da fare e soprattutto fatti aiutare da qualcuno, non fare sforzi eccessivi e conserva le forze per il momento del parto.

Hai scelto la carrozzina più adatta alle tue esigenze? In giro ce ne sono a migliaia ma il consiglio e di non farti accecare dalla bellezza del prodotto ma soprattutto vederne e testarne la praticità, il peso e la facilità di pulitura. Sono queste le caratteristiche che devi cercare, l’opzione migliore oggi comunque è quella di optare per un sistema modulare con il quale in un solo acquisto avrai carrozzina, passeggino e seggiolino auto.

La guida della gravidanza: 26esima settimana

26-settimane-gravidanzaLA VENTISEIESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA

Quante persone incontri tutti i giorni che ti chiedono, ma che sei arrivata? E tu indispettita rispondi, veramente mancano ancora tre mesi! Non ti devi preoccupare, la pancia in certe donne cresce in modo vorticoso nei primi due trimestri di gravidanza e poi invece si assesta nell’ultimo. La pancia inizia davvero a pesare, segui questo consiglio, prova a mettere una pancera sentirai un immediato sollievo infatti la fascia elastica sostiene l’addome dandoti una notevole sensazione di benessere.

Ora è il momento giusto per iniziare a curare il tuo seno in vista dell’allattamento, in commercio ci sono delle creme alla lanolina che puoi mettere sui capezzoli per prepararli alla forza provocata dalla suzione del tuo piccolo. Probabilmente dovrai anche comprare qualche nuovo reggiseno visto che ormai nei tuoi non ci entri più!

Cura del seno e dei capezzoli in vista dell’allattamento

cura seno e capezzoli

Curare il seno e i capezzoli in vista dell’allattamento è fondamentale. Molte donne, pur non avendolo fatto prima, non hanno alcun problema ad allattare, a prescindere della durata e della frequenza della poppata; altre, invece, accusano tali dolori che non appena il bimbo si mette a succhiare, finiscono per rinunciare. Dato che non si può sapere in anticipo quale saranno le sensazioni durante l’allattamento, è necessario seguire qualche piccolo accorgimento.

Per preparare adeguatamente i capezzoli all’allattamento è consigliabile  massaggiarli all’inizio con un ruvido asciugamano asciutto e poi più avanti con un guanto di crine; con questo trattamento preventivo fin dai primi mesi di gravidanza, il tessuto dell’areola mammaria diventa più spesso e robusto, e quindi meno soggetto a ragadi durante l’allattamento. Non usate sapone sui capezzoli: il sapone secca la pelle e rischia di provocare screpolature; anche l’alcol e la glicerina sono da evitare, in quanto induriscono il capezzolo rendendolo più fragile; per l’igiene quotidiana è sufficiente lavarsi il seno con semplice acqua fredda. [aggiornamento: la preparazione dei capezzoli col guanto di crine è una pratica non più consigliata. Le ragadi possono anche dipendere da un attacco scorretto del bambino, da un attacco di candida o da un frenulo corto e il trattamento preventivo del capezzolo spesso nulla ha a che vedere con la loro comparsa].

Nel corso del nono mese sarà utile applicare dopo il massaggio una crema emolliente o un olio, come quello di mandorle, per ammorbidire il tessuto reso già robusto. C’è chi consiglia, qualche settimana prima della data prevista per il parto, di cominciare a spremere il colostro, cioè il liquido che precede la montata lattea, da entrambi i seni per provocare l’apertura dei canali lattiferi, in modo da evitare l’ingorgo che a volte si forma al momento dell’allattamento, una pratica come molto spesso in questi casi un po’ controversa.