baby blues
Baby blue, anche i papà ne soffrono

Baby blue, anche i papà ne soffrono

Baby blue, anche i papà ne soffrono

Per baby blue si intende uno stato di alterazione dell’umore che si verifica subito dopo la nascita del proprio figlio, accompagnato da varie sensazioni come la malinconia, la rabbia ed ancora l’ansia, la stanchezza e gli sbalzi d’umore. Se solitamente sono le mamme ad esserne colpite ciò non esclude che tale “disturbo” possa essere accusato anche dai neo-papà. Non solo, secondo un recente studio, condotto da Rebecca Giallo del Murdoch Children’s Research Institute, sarebbe stato messo in evidenza come i sintomi legati alla baby blue possano accompagnare i padri anche più a lungo, prolungandosi dalla nascita del bebè fino ai suoi primi anni. A complicare la situazione anche i problemi relativi alla quotidianità, al lavoro, alla famiglia.

Depressione post partum in preoccupante aumento tra le neo mamme

L’80 per cento delle neo mamme è afflitta nei giorni immediatamente successivi al parto dal cosiddetto baby blues, una bruttissima situazione caratterizzata da ansia, tristezza, sentimenti di inadeguatezza e paura di non essere in grado di occuparsi del proprio figlio. Per fortuna in molti casi questo stato di cose regredisce in pochi giorni lasciando spazio alla costruzione di una sana relazione madre-bambino. nei casi in cui ciò non accade e i sintomi persistono e si aggravano sulla mamma si allunga lo spettro della depressione post partum, un disturbo ben più grave che affligge il 10 per cento delle madri.

CineMamme: una nuova stagione al Cinema Moderno – The Space di Roma

Chissà quante neo mamme in questo momento stanno pensando di concedersi un momento di relax magari guardandosi un film al cinema, ma desistono solo al pensiero di dover superare quelle “barriere architettoniche” che si è soliti incontrare. I cinema moderni sono progettati per offrire una visione e un’ascolto eccellente ma molti di questi non sono particolarmente family friendly: volume troppo alto? Macanza di fasciatoi? L’Associazione onlus Città delle Mamme ha pensato a tutte le mamme cinefile, ma anche ai papà che danno il biberon a bambini di età compresa tra 0 e 18 mesi.

Depressione post partum, con il cesareo aumenta il rischio

Il rischio di cadere in depressione dopo il parto aumenta se il bambino è venuto al mondo con il parto cesareo. A sostenerlo è uno studio condotto presso la Yang Ming University di Taiwan.

Secondo la ricerca in questione inoltre il rischio di depressione post partum aumenta del 48 per cento in caso di cesareo programmato. La causa di questo fenomeno risiederebbe, secondo gli studiosi, nel senso di fallimento e di perdita di controllo sperimentata dalle neo mamme cesarizzate.

Depressione post partum, troppe donne restano sole

La depressione post partum, così come quella che sorge durante la gravidanza, è una delle esperienze più brutte che una donna possa fare. Lo so bene perchè sono passata attraverso entrambe: allo stato di enorme tristezza e prostrazione che caratterizzò quasi tutta la mia gravidanza infatti non tardò infatti a seguire, dopo qualche tempo, il cosidetto baby blues. Ricordo come se fosse ieri i momenti di enorme vuoto in cui io stessa non sapevo spiegarmi perchè quello che avrebbe dovuto essere uno dei momenti più belli della mia esistenza, l’attesa e, quindi, la nascita di mio figlio, si fosse trasformato in una delle esperienze più dure di tutta la mia vita.

Sinceramente non confidai a nessuno lo stato in cui mi trovavo anche perchè le lacrime che a volte non riuscivo a trattenere venivano equivocate (come se io non fossi felice di stringere finalmente fra le braccia mio figlio!!!!) o sottovalutate con uno “Stai su!” tra l’incoraggiamento e il rimprovero. Un’esperienza difficilissima dalla quale sono uscita molto lentamente, a fatica, con l’aiuto inconsapevole del mio bimbo; un’esperienza che molte, troppe di noi vivono ogni giorno. Leggendo il Corriere infatti, apprendo che nel nostro paese sono 90milla le neomamme che cadono nel tunnel delle depressione post parto e che solo nel 50% dei casi si giunge a una diagnosi e, di conseguenza, ad una terapia.

Depressione post-parto, influenze sociali e fattori di rischio

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L’80% delle neomamme sperimenta, subito dopo il parto, il fenomeno noto come baby blues: tristezza, sensazione di inadeguatezza, ansia e ipersensibilità si impadroniscono della donna impedendole di vivere serenamente i primi giorni di vita del proprio bambino. Fortunatamente però in una percentuale altrettanto alta di casi la situazione rientra alla normalità dopo poche settimane senza lasciare alcuna conseguenza.

Altre volte invece la mamma entra in un vortice dal quale è difficile uscire senza l’aiuto di un esperto, sviluppando una vera e propria depressione post-partum, problema che attualmente interessa il 10% delle neomamme e sul cui sviluppo incidono non solo fattori biologici e psicologici ma anche sociali. Fra questi ultimi troviamo il dilagare della solitudine tipico della società urbana, che lascia la madre priva di quei riferimenti e del sostegno che un tempo poteva trovare nella famiglia allargata e nel vicinato, i mutamenti della condizione femminile che vedono spesso la donna impegnata nel doppio ruolo di madre e lavoratrice, insostenibile senza l’appoggio di una valida rete di rapporti e di politiche sociali realmente a sostegno della famiglia (che vadano cioè aldilà dell’idiozia di negare alle coppie di fatto i propri diritti), il disagio sociale.

La depressione post-partum, un tunnel dal quale si può uscire

uscire dalla depressione post partum

Più del 70% delle neo-mamme sperimenta, nei primi giorni dopo il parto, uno stato di malinconia noto come baby blues (nome che gli fu dato dal grande psicoanalista inglese Donald Winnicott, eccelso teorico della relazione madre-bambino) che si manifesta con ansia, irrequietezza, pianto improvviso e immotivato. Si tratta di una condizione assolutamente normale che non deve impensierire nè la mamma, nè chi le sta vicino e che tende a regredire senza bisogno di alcun intervento particolare nel giro di pochi giorni.

Diverso è invece se in luogo dell’innocuo baby blues fa la propria comparsa la depressione post partum; un vero e proprio disturbo con sintomi più persistenti e gravi fra cui troviamo inclusi la mancanza di interesse per il proprio figlio e il timore di fargli del male, cui si accompagnano i sintomi tipici di una depressione maggiore: apatia, senso di affaticamento, mancanza di piacere nello svolgere le attività quotidiane, insonnia o, al contrario, ipersonnia, inappetenza, senso di disperazione.

Depressione in aumento tra le neomamme

depressioneLa gravidanza è indubbiamente un momento unico nella vita di una donna. Donna che però proprio in quel momento si ritrova ad essere più fragile ed i cambiamenti a cui è sottoposta possono avere anche delle spiacevoli conseguenze. Sono molte le donne che durante o dopo la gravidanza vengono colpite dalla depressione, una malattia che colpisce ben 100.000 italiane durante o dopo la gravidanza. Depressione che può anche portare la mamma a compiere dei gesti estremi.

In questi giorni a Roma è in corso il XLV Congresso Nazionale di Psichiatria e uno degli argomenti principali è proprio quello della depressione che colpisce le mamme. Gli esperti vorrebbero, come accade già in altri paesi europei, sviluppare anche in Italia programmi di sostegno alla genitorialità consapevole.