aggressività

Ragazzi sbandati e dediti al consumo di alcol: colpa dei genitori?

Nella vera e propria odissea che accompagna il rapporto tra genitori e figli, sono i primi a sentir addosso il peso della responsabilità; si ha sempre paura di sbagliare, di essere stati troppo severi o al contrario troppo indulgenti, poco presenti o troppo asfissianti.

I risultati delle ricerche, che riguardano infanzia/adolescenza e genitorialità, spesso peggiorano piuttosto che attenuare le normali insicurezze delle madri, dei padri e in generale degli educatori, mentre gli specialisti sembrano far ricadere la responsabilità delle devianze e delle degenerazioni dei ragazzi, in maniera molto facilona, sui genitori.

Lo stesso si potrebbe pensare leggendo ad esempio la ricerca svolta dal Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica presso il Karolinska Institutet secondo cui, da un campione di 1220 ragazzi, emerge che sono proprio i genitori e il rapporto con i propri figli a fare la differenza per ciò che riguarda i comportamenti sbagliati e il consumo di alcol.

Bambini: quando picchiano gli altri

Succede spesso che, nonostante gli insegnamenti di mamma e papà, i bambini si lascino andare a comportamenti aggressivi verso gli altri. Questa aggressività, però, pur suscitando le preoccupazioni dei genitori, rappresenta una fase passeggera nel processo evolutivo del bambino del tutto normale. Atteggiamenti aggressivi, come il picchiare, l’urlare o il colpire degli oggetti, costituiscono, infatti, degli importanti strumenti attraverso cui il bambino manifesta i propri stati d’animo. Questo avviene soprattutto durante la prima infanzia ed in particolare verso i 2-3 anni, quando il bambino non sa ancora parlare bene ed esprimere verbalmente le proprie emozioni ed inizia a relazionarsi con gli altri. Con la conquista di una maggiore padronanza del linguaggio, l’aggressività fisica tenderà a diminuire, rimanendo, però, presente fino ai 5 anni di età.

Anche se i comportamenti aggressivi sono piuttosto comuni tra i bambini nei primi anni di vita e rappresentano uno strumento naturale di comunicazione, è bene che i genitori li tengano sempre sotto controllo per valutare eventuali anomalie e distorsioni nella loro normale evoluzione.

Bambini aggressivi, cosa fare?

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Un bambino aggressivo può destare molta preoccupazione nei genitori; tuttavia sappiate che capita a quasi tutti, soprattutto dopo l’inserimento a scuola, di mettere in atto ogni tanto comportamenti come spintonare, mordere o colpire i propri compagni di gioco. Questo comportamento, del tutto normale, non ci deve assolutamente far pensare che nostro figlio è un “cattivo bambino” e che da grande sarà un adulto aggressivo.

Premesso questo, rimane comunque di fondamentale importanza far comprendere ai nostri figli che questo tipo di comportamento non è tollerato e che non devono mai metterlo in atto. Non ci dovrebbe voler molto a capire che per raggiungere questo scopo un genitore non deve mai mostrarsi a propria volta aggressivo nè verbalmente (ad esempio urlando) nè fisicamente (ad esempio afferrando il piccolo con forza); non solo non saremmo un buon esempio ma ci tocca anche ammettere che se vogliano punire nostro figlio perchè ha schiaffeggiato qualcuno sarebbe stupido dargli uno schiaffo a nostra volta.

Televisione e bambini: un connubio sempre più pericoloso

bambini e televisioneTorniamo nuovamente a parlare di bambini e televisione; questa volta vogliamo condividere con voi i risultati (molto preoccupanti) di uno studio condotto dalla University of Albany e da altre università statunitensi. E’emerso che i bambini di tre anni che trascorrono più tempo davanti alla televisione avrebbero comportamenti più aggressivi.

Secondo Jennifer A. Manganello, prima autrice dello studio che è stato pubblicato sugli Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine

L’aggressività giovanile può essere un problema per genitori e insegnanti, e anche prevedere comportamenti più seri come atti di delinquenza in età adulta

Niente sculacciate e ceffoni ai più piccoli

bambino che piange per sculacciateNel corso dell’annuale congresso dell’American Physicological Association medici ed esperti sono giunti alla conclusione che sculacciate e ceffoni non dovrebbero mai essere impiegati nei confronti dei bambini.

Perché? A quanto sembra (per arrivare a questi risultati sono occorsi 5 anni di studi) i bambini che nel corso della loro vita si sono visti rifilare schiaffi o sculacciate, potrebbero avere da adulti seri disturbi come depressione, ansia o aggressività.