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La dispersione scolastica nelle Superiori italiane

La dispersione scolastica è una piaga dolorosa della scuola dell’obbligo. Per fortuna, però, i dati che emergono dal secondo Rapporto sulla qualità nella scuola, realizzato da Tuttoscuola, la rivista dedicata agli insegnanti, evidenziano un miglioramento generale, che tocca soprattutto gli istituti del Sud e del Mezzogiorno, dove l’abbandono di solito è più alto. Ovviamente sono stati presi in esame diversi parametri oltre alla dispersione, come il valore del patrimonio delle scuole, il precariato, il numero di alunni per classe e le mense scolastiche.

La dispersione si è ridotta del 2,2% a livello nazionale in tre anni. Le regioni in cui i numeri sono ancora elevatissimi sono Campania, Basilicata, Calabria e Puglia. Quindi non arrivano al diploma il 30,3% degli studenti che si sono iscritti alle superiori. Al Nord Ovest si perde per strada il 32,1%. Tre anni prima erano entrambe al 34% (34,9% nel Nord Ovest, 34,3% al Sud).

Carenza di ferro nei ragazzi e obesità

Stanchezza, spossatezza e difficoltà di concentrazione sono gli effetti provocati da una carenza di ferro di primo livello, cioè da una carenza che non è ancora patologica, ma che può diventarlo se non si correggono alcune cattive abitudini.

Se ad esempio in tali casi non si agisce in maniera opportuna, si potrebbe passare ad una mancanza di ferro di secondo livello, fino ad arrivare al terzo che comporta la vera e propria anemia.

Questa condizione è provocata da una carenza di emoglobina nel sangue e di solito si verifica nei periodi di aumento del fabbisogno di nutrienti. Per questo, i soggetti maggiormente colpiti sono gli adolescenti, le donne in gravidanza o in allattamento e gli anziani.

Depressione da social network, attenzione ai nostri figli adolescenti

Tuttomamma è un blog che si occupa molto di neo e future mamme e dei loro piccoli. Tuttavia, da qualche tempo a questa parte, ci fa piacere dedicare i nostri post alle mamme che hanno già figli adolescenti. L’adolescenza è un periodo molto delicato, in cui mamma è papà sono spesso chiamati a dura prova più di quanto non accadesse durante l’infanzia dei loro, un tempo, bambini. Oggi, in particolare, parliamo di social network e degli effetti deleteri che può avere sui ragazzi il loro uso eccessivo e scriteriato, soprattutto laddove si annidano fragilità e insicurezza.

Secondo uno studio condotto presso la statunitense American Academy of Pediatrics, infatti, i ragazzi che presentano problemi comportamentali e/o un basso grado di autostima rischiano di vedere peggiorata la propria condizione a causa dei social network. Questo, secondo i ricercatori, a causa dell’inevitabile confronto con i coetanei più popolari e del rischio che si verifichino episodi di cyber-bullismo, come quello di cui è rimasta vittima una quindicenne americana, suicidatasi dopo essere stata pesantemente derisa dai compagni sul suo profilo di facebook.

Insonnia da tecnologia attiva, sempre più adolescenti ne sono vittime

Social network, sms, videogiochi e posta elettronica tolgono il sonno agli adolescenti di tutto il mondo. E’ questa la conclusione cui sono giunti diversi team di studiosi sintetizzata nei dati, riguardanti i giovani americani, della statunitense National Sleep Foundation; dati secondo i quali gli adolescenti dormono in media un’ora e mezza in meno di quanto dovrebbero e uno su dieci dorme addirittura meno di sei ore a notte.

Le conseguenze? Catastrofiche! Stanchi e assonnati, i giovani non hanno le forze per affrontare la giornata. E’ questa la cosiddetta sindrome da sonno insufficiente, spiega al Corriere della Sera il dottor Fabio Cirignotta, direttore del Centro di Medicina del Sonno del Policlinico Sant’Orsola di Bologna; un vero e proprio disturbo che insorge a causa della riduzione volontaria delle ore di riposo notturno determinata in gran parte da cattive abitudini quali appunto l’uso di strumenti tecnologici nelle ore serali.

Adolescenti malati di tumore, poche cure e pochi medici specializzati

Non sono adulti e non sono neppure bambini. Gli adolescenti attraversano una fase della vita complessa, un momento in cui si ha il desiderio e in parte anche il corpo di una persona grande, ma i bisogni e la maturità di un cucciolo. Situazione che diventa ancora più complessa in caso di una malattia grave. Gli adolescenti ammalati di tumore troppo spesso non ricevano le terapie opportune perché non vengono curati né dall’oncologo pediatra né dall’oncologo dell’adulto.

Sono circa 1000 i ragazzi che tra i 15 e i 19 anni cui ogni anno viene diagnosticata una neoplasia, ma solo il 10% riesce a raggiungere un centro di eccellenza e a ricevere le migliori cure disponibili. A lanciare l’allarme è uno studio dall’Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica (AIEOP) e pubblicato su European Journal of Cancer.

adolescente, disagio

Papilloma virus, le mamme di adolescenti sono poco informate

Abbiamo parlato recentemente del vaccino per proteggere le donne dal papilloma virus, principale responsabile del tumore all’utero, e della campagna di sensibilizzazione attualmente in corso in Italia. Le bambine con meno di 13 anni hanno diritto alla vaccinazione gratuita e per adesso solo la metà è ricorsa a questa terapia. Il vero ostacolo potrebbero essere le mamme, che secondo dati recenti raccolti da Onda, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, sono poco informate sull’argomento.

Il 56% delle mamme con figlie femmine tra gli 11 e i 18 anni ha dichiarato di non avere ricevuto specifiche informazioni o di non aver sentito parlare della vaccinazione. Dato ancora più preoccupante, solo il 18,9% di loro è pienamente consapevole di che cosa sia il papilloma virus (Hpv), responsabile del carcinoma dell’utero. La prevenzione inizia dall’informazione e se viene a mancare, ovviamente, la situazione diventa molto rischiosa.

Il bullismo inizia all’asilo e spesso coinvolge le bambine

Il bullismo si sta diffondendo tra i bambini. Se prima si trattava di un fenomeno sociale, tipico degli adolescenti, ora la fascia di età si è nettamente abbassata, tanto che è stato definito un fenomeno trans-sociale. Il luogo in cui manifesta maggiormente, ovviamente, è la scuola, dove ogni giorno nel 49,9% delle classi si compiono atti di bullismo. Ma vera notizia è che le famose pupe sono diventate delle baby bulle, visto che un bullo su 6 è donna e si sta diffondendo, in modo preoccupante, anche nella scuola materna. Ma questa è solo una delle facce del disagio minorile: per dimostrare il proprio potere, bambini e adolescenti si espongono a situazioni di rischio, a volte anche estremo.

Il bullismo in genere si manifesta verso gli 8 anni, ancora alle elementari, quando le classi si stanno strutturando e anche i rapporti tra i compagni devono equilibrarsi.  Purtroppo in Italia, ci sono esempi già di bulli di 4 anni, che aggrediscono i coetanei, prima verbalmente e poi fisicamente.  Le cause scatenanti sono la diversità, razziale o della disabilità e nelle medie e al liceo si aggiunge anche l’omofobia.

Giochi all’aperto vietati all’80% dei bambini italiani

È difficile sentire nelle strade il vociare dei bambini che giocano, magari in parchetto.  Questo perché le città italiane hanno sempre spazi dedicati a piccoli e poi perché i genitori tendono a chiudere in casa i figli. È il classico atteggiamento della vita moderna: le persone crescono sole e alienate, magari chattando o navingando in Intenet davanti allo schermo freddo di un pc o inviando sms con il cellulare. Il risultato? Questo comportamento è alla base dei disagi degli adolescenti di oggi: abuso di alcol e droghe, suicidi, bullismo potrebbero essere spiegati anche dal fatto che ai nostri piccoli manca oggi la libertà di movimento e il tempo libero.

L’80% dei bambini non gioca più all’aria aperta: non esiste più il senso di aggregazione spontaneo o la voglia incontrasi per divertirsi insieme, magari con poco.  Su questo argomento hanno dibattuto molti esperti durante il 66esimo Congresso della Società italiana di pediatria (Sip).

Nati prematuri a maggiore rischio disturbi psichici

bambino nato prematuroIeri vi abbiamo parlato dei bambini nati prematuri ed oggi vogliamo riportarvi i risultati di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia e che ha a che vedere proprio con i bambini prematuri. Sembrerebbe che i nati prematuri da adolescenti e da adulti hanno maggiori probabilità di disturbi psichici; per arrivare a questo risultato hanno esaminato più di 545.000 individui (nel periodo 1987-2002) nati in Svezia tra il 1973 e il 1979.