Spiegare la morte ai bambini

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spiegare morte ai bambini

Ieri era il giorno dedicato alla Commemorazione dei Defunti, e probabilmente molte di voi avranno rivolto un pensiero ai vostri cari che non ci sono più. Se avete l’abitudine di celebrare questa ricorrenza con una visita al cimitero, forse i vostri bambini vi avranno rivolto delle domande in proposito, mettendovi di fronte a uno degli interrogativi che più impensieriscono i genitori: che cos’è la morte? Perché si muore, e che succede poi?

È ovviamente un argomento molto delicato da affrontare, ma se lo facciamo nella maniera più chiara e serena possibile i nostri bambini saranno in grado di comprendere e accettare le nostre spiegazioni.

Ricordatevi innanzitutto di essere sempre sinceri: non dite che la nonna è partita per un lungo viaggio o che si è addormentata, il bambino potrebbe aspettare un ritorno che non arriverà. Inoltre, una volta scoperta la verità, si sentirebbe tradito dalla vostra bugia.

Se vostro figlio vuole farvi delle domande sulla morte, non evitate l’argomento: se siete evasivi o peggio ancora infastiditi, circonderete l’argomento di un’aura di incertezza e incomprensibilità che spaventerà il bambino, invece di rassicurarlo.

Potete spiegare con parole semplici che, quando si è molto molto vecchi, il corpo non funziona più bene, e quindi si chiudono gli occhi e si muore; il corpo viene messo in una bara, sottoterra, e portato al cimitero, dove chi vuole può ricordare la persona scomparsa andandolo a trovare e portandole dei fiori.

Se siete credenti, può essere rassicurante per il bambino, specie se più grandicello, sapere che una parte di noi non muore, ma si stacca dal corpo e continua a vivere: potete dire che ci guarda dal cielo (perché è “un luogo” che i bambini possono vedere e comprendere) oppure che è sempre accanto a noi. Scegliete voi la versione che preferite, l’importante è non inventare favolette o storie troppo strampalate per spiegare la morte: a questa età, i bambini hanno bisogno di semplicità e concretezza.

Infine, sentitevi anche libere di dire “non lo so”, se per alcune domande non conoscete fino in fondo la risposta: intanto, è la verità, e poi per i bambini può essere d’aiuto vedere che i suoi dubbi sono anche i vostri.

E voi, avete già affrontato l’argomento con i vostri figli? Avete incontrato difficoltà, e quali sono state le reazioni dei vostri bambini?

 

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