Rischi in ambito sanità: aumento prezzi dei farmaci e “scaramuccie” con il medico di famiglia

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Essere madre, è ovvio, non comporta solo il rapporto con il bambino, ma anche avere a che fare con istituzioni che mediano tra noi e lui, prolungamento dell’educazione e della cura che i genitori sono tenuti a fornire al bambino, come la scuola e l’assistenza sanitaria.

Di conseguenza, noi di Tuttomamma, riteniamo sia cruciale preoccuparci di darvi informazioni utili riguardo l’istruzione scolastica e la cura medica, anche per facilitare le pratiche sociali quotidiane.

In questi giorni, molto sta cambiando in relazione al mondo della sanità: i prezzi dei farmaci e le modalità di controllo sull’esenzione ticket sono all’apice di questi cambiamenti.

Sul primo punto, il ministero dell’Economia ha varato il decreto per cui è in atto una manovra di riduzione del prezzo dei farmaci, secondo la quale però, paradossalmente è possibile pagarli di più: è stata abbassata infatti solo la cifra che il Servizio sanitario nazionale paga per molti dei farmaci più comuni, nel senso che se fino a ieri per il medicinale, ad esempio paracetamolo, era prevista una copertura, cioè un “prezzo di riferimento” (che quasi sempre coincideva con quello del generico più economico), oggi quella cifra è scesa; e se il produttore di quel generico non adegua il prezzo alla nuova cifra di riferimento decisa dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), la differenza deve essere pagata dal cittadino, così come la differenza di prezzo col prodotto di marca, che aumenta maggiormente il prezzo per il cittadino.

Insomma, ci si può ritrovare con una specie di ticket in più per il quale non sono previste esenzioni. Per ora quindi si può evitare questo scotto solo chiedendo al farmacista quale farmaco generico comporta minori spese.

Per ciò che riguarda l’esenzione ticket invece la novità riguarda il fatto che il nuovo decreto ministeriale prevede siano i medici di base a certificare l’esenzione stessa; sembra quindi che da oggi in poi le famiglie debbano farsi controllare il reddito in sede di visita.

Questo fatto non sembra piaciuto ai medici, che, secondo quanto afferma Giacomo Melillo, segretario Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale)

in assenza di una certificazione delle Asl, non inseriranno l’esenzione nelle prescrizioni degli esami. Solo a questa condizione accetteranno, in via transitoria e per venire incontro agli assistiti, di trascrivere l’esenzione per reddito, ma riteniamo che tale procedura a regime debba avvenire per via automatica, altrimenti, in assenza di risposta dal ministero il decreto è inapplicabile.

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