Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il divieto di poter ricorrere alla fecondazione eterologa del 2004 la Toscana è stata la prima regione italiana a deliberare la possibilità di offrirla ai propri cittadini sia nei centri pubblici, che in quelli privati e convenzionati. In un clima di incertezza, nel quale si è delineata una situazione non omogenea, sono attualmente cinque le regioni che hanno deciso di emularla: i presidenti e gli assessori di Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Umbria e Veneto si dicono pronti a seguire la Toscana, mentre la Lombardia e la Campania attendono una normativa nazionale. Oggi, mercoledì 03 settembre, è previsto il primo degli incontri atti a delineare un indirizzo comune al quale fare riferimento.