Misurare il colesterolo ai bambini. Non è mai troppo presto per cominciare?

Spread the love

Prendersi cura della propria salute è un dovere al quale nessuno dovrebbe potersi sottrarre e non è mai troppo presto per cominciare. Certo i bambini non possono farlo da soli, dunque la prevenzione di patologie che possono interessarli da adulti è compito di noi genitori. Questo riguarda anche il controllo del colesterolo. Per questo motivo l’associazione dei pediatri americani ha emanato, sulla rivista Pediatrics, delle nuove linee guida in cui raccomanda l’analisi dei livelli di colesterolo per tutti i bambini già a partire dai nove anni di età, a prescindere da precedenti familiari che possono farli considerare a rischio.

I pediatri americani in precedenza, infatti, avevano ritenuto lo screening necessario solo per quei bambini i cui genitori sono affetti da ipercolesterolemia o che sono stati colpiti un giovane età da infarto o ictus mentre oggi le nuove indicazioni prevedono di effettuare le analisi a tappeto a causa del dilagare di sovrappeso e obesità infantile fenomeno che, come sappiamo bene, riguarda anche i bambini italiani.

Non per nulla il direttore del Centro per lo studio delle dislipidemie infantili del Policlinico Umberto I di Roma, Francesco Martino, concorda sul fatto che i livelli di colesterolo andrebbero valutati precocemente per avere la possibilità di bloccare l’azione del colesterolo cattivo (il famigerato colesterolo LDL) prima che danneggi le arterie.

Prevenzione resta dunque la parola d’ordine e su questo sono (siamo) d’accordo tutti. Lascia però un po’ sconcerati e fa discutere la proposta dei pediatri americani che, insieme a dieta ed esercizio fisico, ritengono che i bambini dovrebbero assumere anche statine, ovvero farmaci anticolesterolo.

Per fortuna la pensa diversamente il dottor Martino che ritiene opportuno il ricorso ai farmaci solo nei casi di ipercolesterolemia grave di natura genetica che non rispondono ad altre terapia. Per gli altri mangiare sano e muoversi di più può bastare.

[Fonte]

Photo credit | Thinkstock

 

Lascia un commento