Mamme cinesi: tigri nell’educazione dei figli

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L’educazione dei figli, cruccio di ogni genitore, è da sempre al centro di numerosi dibattiti. L’ultimo, in ordine di tempo, riguarda la presunta superiorità della mamme orientali nell’educazione dei bambini. Ad affermarlo è Amy Chua, una professoressa di Legge alla Law School dell’Università di Yale (USA), in un saggio dal titolo Perché le madri cinesi sono superiori, pubblicato la scorsa settimana sul Wall Street Journal. Secondo Amy Chua, i ragazzi cinese devono il loro successo negli studi e nella vita in genere all’educazione impostagli dalle loro madri che, sempre secondo l’autrice del saggio, sarebbero l’opposto delle madri italiane. Mentre queste ultime, infatti, sono delle chiocce, protettive e apprensive, le mamme cinesi sono delle tigri, severe e rigide.

Alla base dell’educazione cinese, spiega la professoressa,  c’è una ferrea disciplina fatta di regole rigide e ben precise.

Chua parla di norme della mamma cinese: è la madre a scegliere per il bambino le attività extrascolastiche, è obbligatorio imparare a suonare il piano ed il violino, bisogna essere i migliori in assoluto e prendere ottimi voti a scuola, è vietato lamentarsi, è vietato distrarsi dalle attività scolastiche, è vietato trascorrere il tempo davanti alla tv o ai videogiochi, è vietato incontrare gli amici per giocare insieme, è vietato far dormire i propri figli dagli amici. Il ruolo delle madri cinesi, quindi, è quello di spronare i propri figli a dare sempre il massimo per potersi muovere meglio in una società spietata.

Le mamme orientali, sempre secondo la professoressa Chua, sono disposte anche a farsi odiare dai propri figli. La docente afferma che è indispensabile dotare i propri figli di tutti gli strumenti necessari ad affrontare ogni tipo di ostacolo o difficoltà e di insegnargli che non bisogna arrendersi mai. Il saggio della professoressa Chua ha suscitato numerose polemiche, soprattutto nel mondo occidentale, ma anche dei consensi, in particolare da tutti coloro che credono che il permissivismo occidentale sia controproducente. Io, personalmente, credo che gli eccessi siano sempre dannosi e che, permettetemi una frase fatta, la giusta via è nel mezzo!

Voi, invece, cosa ne pensate?

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