Giornata della vita: non lasciamo sole le donne

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mamme-adulte-infertilitaSebbene qualche giorno fa avessimo discusso del femoneno delle baby-mamme, l’andamento delle gravidanze rispetto all’età continua comunque a fotografare una situazione opposta, infatti le donne che restano incinte in Italia risultano sempre più grandi: il 34% delle donne, infatti, ha il primo figlio dopo i 35 anni, mentre 6 su cento affrontano la maternità dopo i 39 anni. Non solo, anche le coppie che non riescono a procreare sono in netta crescita, circa il 15% in più rispetto all’anno passato mentre a dispetto di tutte le campagne informative sull’argomento, manca un’adeguata prevenzione per la salute dell’apparato riproduttivo. Tutti questi dati giungono dal convegno organizzato in occasione della 32° Giornata della vita che ha visto riuniti i professori di ginecologia ed ostetricia delle università capitoline.

L’età media della prima gravidanza si è spostata in avanti per problemi di ordine economico legati sia alla precarietà del lavoro, sia alle difficoltà di conciliare famiglia e carriera anche se il tasso di natalità, dopo aver toccato i minimi storici, sta riprendendo, sulla spinta anche delle donne immigrate.

spiega Roberto Angioli, l’organizzatore del meeting e ordinario di ginecologia e ostetricia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.

È necessario che le forze politiche si impegnino maggiormente nel sostegno delle famiglie, dei nuclei numerosi o di quelli in condizioni di disagio economico, ponendo particolare attenzione verso le madri dei gruppi etnici immigrati, che talvolta hanno maggiore difficoltà nel far rispettare i propri diritti. La donna deve essere sostenuta a 360 gradi, non solo nei mesi a ridosso del parto

Inoltre sono stati ricavati anche degli indirizzi fondamentali per ciò che riguarda i giovani e l’educazione alla sessualità e la prevenzione della sterilità, infatti molte patologie che alla lunga portano all’infertilità, se prese in tempo possono essere curate assicurando la possibilità di avere figli nel futuro. Ciò si può ottenere rafforzando le iniziative verso i giovani dei consultori familiari.

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