Fecondazione eterologa, prime gravidanze e prime polemiche in Italia

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fecondazione eterologa
La fecondazione eterologa è diventata realtà e l’Italia festeggia le prime gravidanze ottenute con questa tecnica. Le prime tre sono state annunciate con orgoglio da Filomena Gallo dell’associazione Coscioni. Le coppie sono tutte a Roma.

Una settimana fa ho conosciuto la prima coppia che grazie a un dono di gameti ha ottenuto una gravidanza nella sua città, Roma e ha voluto condividere con noi l’immensa gioia di una battaglia portata avanti da 10 anni. Pochi giorni dopo la notizia di altre due coppie sempre a Roma che hanno potuto accedere alla fecondazione eterologa.

Ha raccontato la Gallo, che ha anche detto che le coppie desiderano mantenere l’anonimato. L’eterologa, ricordiamo, è il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. Un’altra gestazione è stata invece svelata a Milano, dalla clinica Antinori. C’è però un problema di forma: queste cliniche non hanno atteso le linee guida del Ministero. I Nas hanno investigato a Milano per verificare l’esecuzione corretta della procedura e ovviamente è scoppiata la prima polemica. I carabinieri sostengono la fecondazione eterologa non sia stata eseguita, nonostante la gravidanza accertata. Il direttore della Clinica ha quindi ribattuto:

Querelerò la Lorenzin per abuso d’ufficio, è un’integralista cattolica contraria alla libertà procreativa. Sono tre mesi che aspettiamo le linee guida, e ora manda i Nas solo perché abbiamo eseguito un intervento nel pieno rispetto della legge. Un atto senza alcuna giustificazione, di cui il ministro risponderà in tribunale.

Qual è il problema? I tecnici che devono elaborare le linee guida sono ancora al lavoro, probabilmente termineranno entro la fine del mese e per il primo consiglio dei ministri di settembre è previsto il recepimento della Direttiva europea. Insomma la Consulta ha dato l’ok, ma la burocrazia non è ancora stata in grado di mettere mano alla nuova normativa, intanto le cliniche hanno iniziato con i primi trattamenti seguendo le indicazioni europee.

Photo Credit | Thinkstock

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