Le famiglie arcobaleno e lo spot Ikea

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Il manifesto pubblicitario dell’Ikea ha portato nuovamente alla luce un tema caro a molti: la famiglia e tutte le sue nuovissime forme. Il cartellone con i due ragazzi che si tengono per mano, anziché fa intenerire e far sorridere, ha creato un’enorme polemica tra chi accetta l’unione tra due persone, solo se sono di sesso differente, e chi invece si auspica che ogni famiglia sia felice, al di là della sua composizione.

Esistono 100 mila bambini, in Italia, che vivono con coppie omosessuali.  E non è un dato nuovo, semplicemente spesso viene insabbiato parlando di semplici “single” o “single di ritorno”. Questa è la situazione nel nostro Paese, ma all’estero non è diverso: negli Stati Uniti è un fenomeno che conta 270 mila bambini e di questi, 65 mila sono stati adottati. Inutile quindi scandalizzarsi e polemizzare, quanto sarebbe più appropriato pensare a delle politiche per tutti, proprio come ha fatto Ikea.

I dati si riferiscono alla ricerca ModiDi, condotta nel 2005 da Arcigay con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo la quale il 17,7 per cento degli uomini e il 20,5 per cento delle donne omosessuali con più di 40 anni ha dei figli. E se pensiamo che questi dati risalgono a 6 anni fa, possiamo solo ipotizzare che siano aumentati.  E che nel frattempo nulla sia cambiato per aiutare queste famiglie.  Anche se un’iniziativa interessante è nata a Milano.

Per questi bambini “arcobaleno”, Maria Silvia Fiengo e Francesca Pardi hanno dato vita a una straordinaria iniziativa: la casa editrice per bambini di famiglie omogenitoriali. Si chiama «Lo Stampatello» e il 15 maggio debutterà al Salone  Internazionale del Libro di Torino.  Attualmente hanno realizzato solo due pubblicazioni: Piccola storia di una famiglia, che racconta le vicissitudini di due donne che desideravano tanto un bambino, e Più ricche di un re, una filastrocca dedicata a una bambina con due mamme.

[Fonte: Corriere]

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