Donna incinta muore per errore medico: le asportano l’ovaia al posto dell’appendicite

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Gli errori sul lavoro capitano a tutti, ma ci sono errori che proprio non possono essere perdonati. Per una volta non parliamo di malasanità italiana, ma inglese. Diversi mesi fa, anche se la notizia arriva ora all’orecchio dei media, una donna di 32 anni è stata ricoverata in un ospedale di Londra, a causa di dolori addominali molto forti. Maria De Jesus, questo il nome della vittima, era incinta di cinque mesi e madre di due ragazzi, rispettivamente di 16 e 10 anni.

La diagnosi è stata immediata: appendicite. Quando si è in gravidanza anche il dolore più piccolo fa paura, ma i medici sono stati irremovibili: bisogna operare subito, è un intervento di routine e non ci saranno problemi né per la mamma né per il bambino. Tutto sembrava normale e sotto controllo. Peccato, che l’intervento sia stato affidato a due tirocinanti –senza un supervisore esperto –  che hanno scambiato un’ovaia sana con l’appendicite, rimovendo ovviamente la parte sbagliata.

Non è tutto. Non si sono ovviamente accorti dell’errore commesso e hanno dimesso la donna dopo circa una settimana di ricovero. Peccato che i dolori sono tornati, sempre più forti e Maria è stata costretta a tornare in ospedale, dove ha avuto un aborto. I dottori hanno ristudiato la cartella clinica e si sono accorti che era stata rimossa un’ovaia al posto dell’appendicite. La donna, operata d’urgenza, era già in setticemia e in meno di 48 ore è morta.

Come si può commentare questa disgrazia? Purtroppo non ci sono parole. Non c’è modo di spiegare come sia possibile un’imperizia simile, in ospedale di Londra, non in un Paese del Terzo Mondo. Chiudiamo con le parole del marito di Adele, che ha deciso di fare causa all’ospedale:

La morte di mia moglie poteva essere evitata perché Maria era andata in ospedale per una banale appendicite e se le avessero fornito un’adeguata e qualificata assistenza, sarebbe ancora viva. Si è trattato di una grave negligenza, di un’uccisione illegale.

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