L’appendice non è inutile, forse meglio non esportarla

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Molto spesso i bambini hanno mal di pancia, veri o immaginari, fisici o psicologici.

Quando il mal di pancia è però localizzato in basso e a destra, aumenta con i respiri, con la tosse e con i movimenti, il rischio è che il bambino abbia l’appendicite, cioè l’infezione dell’appendice, un segmento dell’intestino che si trova tra il crasso e l’ileo.

Se fino a poco tempo fa il rimedio a tale disturbo è stato l’asportazione attraverso una piccola operazione chirurgica, oggi lo si penserà due volte.

L’appendice, infatti, non è inutile come si credeva un tempo.

Ad affermarlo è una ricerca condotta a New York alla Winthrop University Hospital e pubblicata sulla rivista Clinical Gastroenterology and Hepatolgy: l’appendice serve, pare, a proteggere l’organismo dalle infezioni batteriche veicolate dall’intestino. L’appendice sembra in pratica essere un covo di batteri buoni, una sorta di esercito naturale pronto a combattere le invasioni di microrganismi cattivi all’attacco.

Nello specifico, l’esperimento ha permesso di concludere che il suo ruolo può essere ad esempio legato alla protezione dell’organismo da un particolare batterio, chiamato Clostridium Difficile, causante crampi addominali e malattie intestinali varie come la colite.

Il principale autore della ricerca, James Grendell, ha affermato

Questo batterio  appare quando la fauna batterica è compromessa, ad esempio dopo un ciclo di antibiotici. Se l’infezione attecchisce di nuovo, vuol dire probabilmente che la riserva dei batteri non è stata ripristinata correttamente, e forse proprio perché non è presente l’appendice.

Durante le ricerche si è infatti osservato che nei soggetti in cui per qualche ragione l’appendice fosse stata asportata, la percentuale di rischio di sviluppare l’infezione al batterio Clostridium Difficile aumentava di 4 volte e precisamente dall’11% al 48% di probabilità.

Se si è scoperto quindi che l’appendice non è inutile, ma che invece è un’organo mirato alla protezione di batteri dannosi attraverso una flora batterica benevola, speriamo che l’equipe mediche si ingegnino a trovare nuove soluzioni all’appendicite che non siano la rimozione coatta del pezzo di intestino “fastidioso”.

 

 

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