Bambini iperattivi, gli psicofarmaci non sono sempre la risposta al problema

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Si parla spesso di bambini iperattivi e ogni tanto si confondono l’allegria e l’esuberanza con la malattia. Non vorrei banalizzare la questione, ma questo commento è solo un modo per introdurre un grave problema: la somministrazione di farmaci (e di psicofarmaci) ai piccoli quando non ce n’è veramente bisogno. E soprattutto quando un approccio pedagogico potrebbe dare risultati migliori.

Abbiamo spesso spiegato che cosa sia la “sindrome da deficit di attenzione e iperattività”, conosciuta dalla maggior parte delle persone con la sigla ADHD. È a tutti gli effetti una malattia, che si può diagnosticare già nel primo anno di vita. Per fortuna, ci sono delle terapie, a base di psicofarmaci, molto valide per arginare e curare il disturbo e consentire ai bambini una vita normale.  Dalla somministrazione all’abuso il passo però è veloce e lo dimostrano alcuni dati davvero allarmanti relativi agli Stati Uniti, paese in cui 11 milioni di bambini al giorno prendono anfetamine o psicofarmaci.

Questa tendenza coinvolge piccoli già in età prescolare. In difesa dei bambini è nata la campagna “Giù le Mani dai Bambini”, che nel 2007 ha ricevuto anche la targa d’Argento dal Presidente della Repubblica. Se avete voglia di sostenere quest’iniziativa e magari approfittare per portarvi avanti con i regali di Natale, è stata creata la compilation “Musiche per viaggiatori distratti”. Il ricavato ovviamente sarà interamente devoluto al comitato GiùleManidaiBambini Onlus e soprattutto al suo lavoro.

Come acquistare il cd? È molto semplice. Vi basta fare una donazione sul sito ufficiale del disco www.viaggiatoridistratti.net e vi sarà spedito direttamente a casa. Al suo interno, inoltre, trovate tante cover, un po’ per tutti i gusti, dalle Canzoni d’autore al Rock, dal Jazz al Pop. Insomma, è anche questo un modo per stare vicini ai bambini e cercare di confondere la vivacità con le malattie mentali. Quest’ultime vanno curate ed affrontate con serietà e anche con i farmaci adeguati, ma senza creare allarmismo e soprattutto con somministrazioni a macchia d’olio.

Foto Credits| Thinkstock

4 commenti su “Bambini iperattivi, gli psicofarmaci non sono sempre la risposta al problema”

  1. E’ ora di dire basta all’uso su larga scala di psicofarmaci utilizzati su dei bambini! Lasciateli sognare, lasciateli giocare, lasciateli correre, lasciateli colorare, lasciateli VIVERE!
    Pure in Italia dobbiamo essere arrivati al punto che pur di alzare i profitti economici delle grandi lobby devono farne le spese i nostri bambini? Tutto ciò è inconcepibile, intollerabile, e dobbiamo gridare basta! Ci dovrebbe essere un informazione veritiera sull’ assunzione di queste sostanza da parte di bambini, anche al di sotto dei 5 anni di età, io non so la crudeltà umana fino a che limiti arriverà, ma privare dei sogni i nostri figli è assurdo!
    Per darvi qualche informazione vi posso solo dire che Joseph Biederman, il più famoso esperto mondiale di psicofarmaci per bambini, sul cui lavoro si basano anche le linee guida utilizzate in Europa e in Italia , è accusato di essere a “libro paga” delle imprese farmaceutiche. A rendere noto tutto ciò è stato niente meno che il New York Times. Presentava materiale alle aziende produttrici come la Johnson and Johson nel quale affermava con certezza i risultati positivi dei suoi studi. Gli inquirenti hanno inoltre esibito email e documenti interni della multinazionale farmaceutica che dimostrano come la società intendesse servirsi del suo rapporto privilegiato con il dottor Biederman per aumentare le vendite degli psicofarmaci, incluso il famoso “Concerta”, psicofarmaco per la sindrome “ADHD” (Iperattività e Deficit di Attenzione), con studi pilotati atti a ridimensionare i pericoli di effetti collaterali sui piccoli pazienti L’unico vero bambino iperattivo è il signor BIEDERMAN!

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