Bambini e internet, i genitori non conoscono i pericoli

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I nostri figli devono usare la tecnologia. È molto importante. Non possiamo crescere un gruppo di asociali. È vero ai nostri tempo non avevamo neanche il telefono cellulare (il mio primo è stato a 18 anni ed è grosso come un citofono) e i nostri bambini navigano su internet. È la vita. Il mondo va avanti e noi dobbiamo stare al passo. Ciò non vuol dire, però, non capire i pericoli e i limiti del web.

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Una nuova ricerca di Kaspersky e B2B International, i genitori arrivano un po’ impreparati e spaventati all’incontro con internet.  Più della metà di loro (il 52%) si rende conto dei potenziali pericoli che i figli incontrano in rete, ma non sanno gestirli perché appena più di un terzo di loro (il 39%) affronta l’argomento in famiglia. Alcuni (pochi, il 15%) bloccano i siti pericolosi, quasi il doppio (uno su quattro) usa il parental control e qualcuno in più (il 28%) controlla la cronologia.

Questa è la situazione. La verità però è che vedere che cosa ha cercato online il bambino non ci mette al sicuro, perché ormai la ricerca è già stata fatta. Esistono, invece, alcuni comportamenti preventivi che tutelano i più piccoli dalle varie minacce, cyberbullismo o contenuti impropri. Li elenca Morten Lehn, managing director di Kaspersky Lab Italia:

Prima di tutto mettere il pc in aree comuni, come il salotto, poi parlare dei rischi direttamente con i bambini. Non è cosa da poco visto che solo un terzo (il 34%) supervisiona infatti l’attività online dei bimbi o limita il tempo di navigazione (il 37%) e spiega a quali pericoli vanno incontro su internet (il 39%). Un genitore su cinque non adotta alcun tipo di accorgimento e i nativi digitali si addentrano nel web privi degli strumenti adatti per “sopravvivere”. È un mondo pensato per gli adulti: non li lasceremmo mai da soli in una stazione, giusto?

 

Photo Credits | Shutterstock / Syda Productions

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