Le bambine di 11 anni bevono più alcol delle mamme

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Gli adolescenti consumano molto, forse troppo, alcol. Questo è un dato assodato, di cui abbiamo recentemente parlato anche nelle nostre pagine. Il guaio è che la fascia di età continua a diventare sempre più bassa: sotto la famosa soglia teen. Secondo quanto è emerso durante l’Alcohol Prevention Day all’Istituto Superiore di Sanità, sono a rischio il 15,8% dei bambini sopra gli 11 anni.

Undici anni vuol dire scuola elementare e ci sarebbe da chiedersi come riescano a entrare in contatto con l’alcol bambini così piccoli. Ci sono delle distinzioni di genere e di età: tra i piccolini bevono di più i maschietti delle femminucce, mentre verso i 16 anni la cattiva abitudine diventa simile in entrambi i sessi e comprende 475 mila minori.

Emanuele Scafato, Direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS e direttore scientifico dell’APD, ha commentato i dati:

Preoccupano in particolare le preadolescenti. Tra le 11-15enni si registra una media di consumatrici nettamente superiore alla media femminile italiana, tripla rispetto a quella delle donne adulte e comunque superiore a quella registrate per tutte le classi di età esaminate.

Per capirci, le bambine bevono molto più delle mamme.  Si stima, infatti, che nel 2009 sono stati oltre 395 mila i giovani di 16-20 anni (19% maschi e 6,9% femmine) e circa 500 mila i giovani di 21-25 anni (23,8 % maschi e 8,4 % femmine) che hanno adottato almeno un comportamento a rischio per la loro salute sulla base dei criteri stabiliti dall’ISS (eccedenza o binge drinking). E prosegue l’esperto:

Il cambiamento avvenuto nel consumo femminile che, pur restando inferiore a quello maschile, tuttavia nelle generazioni più giovani vede una progressiva riduzione delle tradizionali differenze di genere, fino a un capovolgimento della situazione per le giovanissime al di sotto dei 16 anni.

Per esempio, il binge drinking e il consumo fuori pasto è cresciuto tra i giovanissimi di circa 14-15 anni soprattutto di sesso femminile. I dati lo vedono triplicato in circa 15 anni: non è quindi solo una moda, ma un costume sociale preoccupante.

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