Vaccinazione antipertosse, perché farla, quando ed effetti collaterali

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La vaccinazione antipertosse è tra quelle raccomandate e dunque non obbligatorie. E’ l’unico mezzo disponibile per proteggere il bambino da questa malattia difficile da curare. Esistono dei farmaci antibiotici ed antitosse ma non si rivelano mai adeguatamente efficaci per impedire che la pertosse faccia il suo corso completo. In genere la vaccinazione antipertosse viene effettuata insieme all’ antidifterica e all’antitetanica attraverso un’ iniezione intramuscolare. La vaccinazione completa richiede 4 dosi: la prima entro il terzo mese, la seconda a 5, la terza a 11 mesi e la quarta a 4-6 anni.

vaccino antipertosse pertosse

Il vaccino “acellulare”

Fino a qualche anno fa, l’unico vaccino antipertosse disponibile sul mercato non godeva della piena approvazione della comunità scientifica poiché in molti casi dava luogo a reazioni anche piuttosto serie, tra cui febbre alta, sonnolenza, vomito, crisi di pianto inconsolabile.  Da qualche tempo invece è stato messo a punto un nuovo vaccino detto “acellulare” il quale oltre ad avere pari efficacia ai fine dell’immunizzazione causa effetti collaterali assolutamente meno seri ed in una percentuale molto blanda. L’efficacia di questo vaccino è pari al 95% della copertura. E’ dispensato gratuitamente dal servizio sanitario nazionale.

Che cos’è la pertosse?

La pertosse è una malattia provocata dal Bordetella pertussis, un batterio che si introduce nell’organismo con estrema facilità nel momento in cui il piccolo viene a contatto con adolescenti o adulti che ne sono portatori, ossia che sono colpiti dalla malattia in una forma talmente lieve da non presentare alcun sintomo. Si manifesta inizialmente con sintomi identici a quelli di un banale raffreddore ma dopo qualche giorno provoca una tosse spasmodica che ostacola il respiro, attacchi di vomito, impedisce al bambino di alimentarsi o di dormire con regolarità.

La malattia è sopportata piuttosto bene dai bambini più grandi (dopo i 3 anni ) che in genere l’affrontano e la superano senza grossi problemi, ma nei piccolissimi la situazione è più complessa perché può determinare complicazioni anche gravi a carico di bronchi polmoni e cervello.

 

Gli effetti collaterali

A differenza del vecchio vaccino quello nuovo avevo solo blandi effetti collaterali passeggeri come una lieve alterazione della temperatura può essere somministrato con sicurezza anche in bambini con problemi del sistema nervoso o con tendenza alle convulsioni, i quali avevano un maggior rischio nella somministrazione del vaccino di prima generazione.

 

Foto: Thinkstock

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