Vaccino antipolio e poliomielite

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Tra le vaccinazioni obbligatorie per i bambini troviamo l’antipolio. Questo vaccino deve essere effettuato entro il terzo mese di vita, poi al 5° e successivamente intorno agli 11 mesi; l’ultimo richiamo si esegue intorno ai 2-3 anni. Il vaccino viene somministrato con un iniezione intramuscolare per le prime due dosi mentre le successive vengono date per bocca.

Vaccino antipolio e poliomielite

 

 

Cos’è la poliomielite

La poliomelite è una malattia provocata da particolari virus -i Poliovirus-i quali dopo essersi introdotti nell’organismo possono arrivare al cervello dando luogo a paralisi delle gambe e raramente delle braccia. Grazie alla vaccinazione resa obbligatoria la poliomielite in Italia è stata completamente debellata, mentre alcuni decenni fa colpiva migliaia di bambini ogni anno. Il virus non ha una sopravvivenza alta nell’ambiente e dunque la vaccinazione a livello globale sta conducendo gradualmente alla sua totale eradicazione.

 

 

Effetti collaterali del vaccino antipolio

Circa il 10% dei bambini sviluppa una perdita di appetito nei primi giorni successivi al vaccino. Non è il caso di preoccuparsi e di insistere per far mangiare il piccolo controvoglia, ben presto infatti tutto tornerà normale. In un ridotto numero di casi, il vaccino dato per bocca può provocare diarrea. Se questo accade è opportuno chiedere consiglio al pediatra.

 

 

Poliomielite provocata dal vaccino ( iatrogena )

La poliomelite iatrogena, ovvero quella provocata dalla vaccinazione è uno degli incubi più grandi dei genitori, anche perché essendo la malattia debellata in Italia ed in gran parte del mondo, sembra essere un rischio inutile. Bisogna però ben capire di cosa si parla. Esistono 2 vaccini contro la poliomielite che prendono il nome dagli scienziati che li hanno messi a punto: il Sabin ( o OPV) che viene somministrato per via orale ed è caratterizzato da virus vivi attenuati, ed il Salk o IPV, con virus inattivi e che si somministra per intramuscolo. In passato sono stati evidenziati dei casi di poliomelite subito dopo la somministrazione del vaccino, specie nei neonati, ma riguardavano il vaccino Sabin che tutt’ora è ritenuto il più efficace. Le statistiche parlano di 1 caso ogni 55o.000 nati, 1 ogni 2,2 milioni di dosi somministrate complessivamente. Si è dunque stabilito un rischio oggettivo in soggetti immunocompromessi e nei neonati. Per tale motivo, da anni, le prime dosi di vaccino vengono effettuate con il vaccino Salk -virus inattivo- che si è dimostrato altamente sicuro; le successive dosi vengono poi date per bocca per avere una copertura maggiore. Non è esclusa tuttavia -seppur rarissima- una reazione allergica agli antibiotici in esso contenuti (streptomicina, neomicina, polimixina B) , ma in questo caso non si tratterà di poliomelite iatrogena.

 

 

Foto | Thinkstock

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