L’uso del pc durante l’infanzia condiziona l’abilità di lettura del bambino

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Ci sono delle scuole negli Stati Uniti che stanno pensando di sostituire la scrittura con carta e penna con quella digitale. Il computer è parte integrante della vita dei bambini, ma non per questo è sempre uno strumento positivo. Secondo alcuni ricercatori dell’Università di Gothenburg, l’utilizzo del pc durante la prima infanzia può danneggiare la capacità di lettura.

Già si legge poco e questo vale soprattutto per gli adulti che non danno il buon esempio, il pc inoltre abbassa la soglia d’attenzione e sicuramente rende più difficoltoso visualizzare lo scorrere delle parole. Inoltre, l’interazione digitale distoglie l’interesse dai libri di molti piccoli studenti.

L’ingresso dei computer in casa ha contribuito a cambiare le abitudini dei bambini tanto da influenzarne negativamente le abilità di lettura. Di conseguenza, stanno diminuendo i livelli medi di intelligenza, perché le attività informatiche non stimolano le loro capacità come i libri.

Ha commentato così la coordinatrice Rosén. Lo studio ha preso in considerazione un ampio campione, dal 1970 a oggi, di bambini tra i 9 e i 10 anni ed è emerso che dall’inizio degli anni Novanta è peggiorata la capacità di lettura.

Gli anni Novanta, infatti, hanno segnato, l’inizio dell’era digitale, dei primi cellulari e dei primi videogiochi. È ovvio che il decennio caldo è stato quello dal 2000 ad oggi.  I ragazzini che hanno partecipato allo studio provenivano da paesi diversi, quali Italia, Svezia, Stati Uniti e Ungheria. Non si può quindi parlare di questione culturale.

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