Tiralatte, breve guida per usarlo correttamente

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tiralatte

Il tiralatte può sembrare uno strumento diabolico. Dopo il parto, con gli ormoni sballati e una fortissima stanchezza, attaccarsi al tiralatte non è propriamente il massimo. Quelli di nuova generazione elettrici non sono dolorosi, ma non sono neanche piacevolissimi da utilizzare. E poi bisogna dare il tempo al nostro seno che arrivi la montata lattea. Come si utilizzano.

  • Procuratevi un kit sterile. Deve essere vostro e solo vostro. L’igiene di questo kit può essere garantito sia con la sterilizzazione a freddo sia con quella caldo.
  • Attaccate il bimbo tutte le volte che potete. È la suzione del bambino che stimolerà l’arrivo del latte. Molte volte il piccolino si rifiuta, si attacca male e non riesce a mangiare correttamente, si ricorre quindi alla giunta. Dopo aver dato il latte artificiale al bimbo, usa il tiralatte: 10 minuti per seno, all’inizio.
  • Non viene niente? Non disperare. Le prime volte anche solo qualche goccia sarà già un successo, non bisogna perdersi d’animo.  Un po’ alla volta riuscirete a riempire il barattolino.
  • Dopo aver usato il tiralatte pulite il seno con una garza sterile e lavate il kit sotto l’acqua e poi proseguite con la sterilizzazione.

Il tiralatte è utile anche per svuotare i seni se avete troppo latte o se avete le ragadi. Quelli elettrici in modo particolare favoriscono la guarigione. Ciò che conta è non vivere questo strumento come una frustrazione, anche se è molto difficile. Spesso ci si sente inutili e si ha la sensazione che il bimbo ci rifiuti. Non è così. Venire al mondo non è poi così facile e allattare può essere la cosa più difficile del mondo. È importante provarci e farlo nel modo giusto, per ottenere dei risultati reali. Al limite c’è sempre il latte artificiale e i piccoli crescono bene anche così, soprattutto se la loro mamma è serena.

 

Photo Credit | Thinkstock

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