Test di gravidanza egiziano ancora efficace dopo 4000 anni

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Gli antichi egizi erano davvero avanti e l’egittologia continua, proprio per questo, a riservarci ancora sorprese stupefacenti; anche grazie al crescente numero di egittologi donna che negli utlimi anni sta facendo luce sul femminile nell’antico egitto portando alla nostra conoscenza dettagli davvero interessanti sul modo in cui le donne vivevano a quell’epoca.Sembra addirittura che disponessero di un metodo di previsione delle nascite del tutto simile ai nostri moderni test di gravidanza, basato sulle variazioni ormonali nelle urine. Questo è quanto risulta da alcuni antichi papiri che contengono indicazioni precise sul procedimento da seguire:

Per sapere se una donna è in stato interessante, mettere la sua urina in due boli di sabbia e datteri. In un bolo, avrete seminato del frumento, nell’altro orzo. Se spunterà prima il frumento, vorrà dire che nascerà una femmina, se invece spunterà dell’orzo significa che nascerà un maschio

 

Il test di gravidanza egizio è stato oggetto, tra l’altro, di una conferenza tenuta nei giorni scorsi al museo archeologico di Como dall’egittologa Annamaria Ravagnan, dal titolo “Maternità consapevole nell’Antico Egitto: un test di gravidanza di 400o mila anni fa”. L’egittologa ha sperimentato il test in collaborazione con l’Istituto di Cerealicoltura di Bergamo.

Il test si è rivelato attendibile anche se in un caso, è nata una femmina laddove secondo la sapienza degli antichi egizi ci si sarebbe dovuti aspettare un maschietto. Ma c’è di più: sembra che gli egizi ricorressero anche a strumenti di controllo delle nascite e che contraccettivi quali diaframma e preservativo fossero loro già noti.

Piuttosto diffuse anche le donne medico, che pare non fossero affatto una rarità all’ombra delle piramidi e per celebrare la donna nell’Antico Egitto nel corso della conferenza è stata aperta la vetrina che custodisce la mummia della sacerdotessa Isiurat conservata ai Musei Civici.

[Fonte]

Photo credit | Think Stock

 

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