Metodi anticoncezionali, il diaframma vaginale

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Il diaframma vaginale è un metodo contraccettivo detto di barriera per la sua capacità di impedire praticamente il contatto tra l’ovulo femminile e gli spermatozoi maschili. Negli ultimi venti anni il diaframma è stato abbandonato a vantaggio di altri metodi anticoncezionali più innovati e a causa di una polemica circa una sostanza, il nonoxinolo, contenuta nelle creme spermicide usate in associazione al diaframma. Attualmente, però, il diaframma sta tornando in voga grazie all’impiego di nuovi spermicidi che non utilizzano più il nonoxinolo ma l’acido lattico.

Che cos’è il diaframma vaginale?

Il diaframma vaginale è costituito da una cupola in lattice chirurgico molto morbido, dotata di un bordo più spesso in cui è montato un anello flessibile di metallo. Il diaframma deve essere inserito in vagina prima di ogni rapporto completo e non deve essere tolto prima che sia trascorse 6 ore dal rapporto. Il diaframma agisce andando a coprire il collo dell’utero in modo da impedire agli spermatozoi maschili di passare e di entrare in contatto con l’ovulo femminile. L’efficacia del diaframma è di circa l’80% ma può arrivare al 95% se si abbina una crema spermicida. Quest’ultima può essere spalmata sul bordo interno della coppa oppure introdotta in vagina prima dell’inserimento del diaframma.

Se si decide di utilizzare il diaframma è consigliabile che la donna esegua una visita ginecologica per verificare il tipo e le dimensioni del diaframma da acquistare. Il diaframma, infatti, deve adattarsi perfettamente alla vagina della donna. Il ginecologo, inoltre, saprà insegnare alla donna come inserire correttamente il dispositivo.

Come si inserisce il diaframma?

Prima di inserire il diaframma è opportuno lavarsi accuratamente le mani. Successivamente occorre tenere il dispositivo a testa in giù a formare una coppetta al cui interno e sul borbo potrà essere applicata della crema spermicida. Per procedere con l’inserimento del diaframma è necessario trovare una posizione comoda e confortevole: in piedi, accovacciate, sdraiate, etc.. Prendere il diaframma tra due dita e piegarlo delicatamente nel mezzo per formare un’ellissi. Allargare le labbra della vagina e inserire il diaframma fino in fondo alla vagina. Verificare la corretta posizione del diaframma che dovrebbe coprire la cervice e bloccare l’accesso all’utero. Se posizionato correttamente, il diaframma non si sposta e non viene avvertito dalla donna che lo porta. Per rimuovere il dispositivo occorre lavarsi accuratamente la mani, inserire le dita nella vagina e metterle dietro al bordo frontale e tirare il diaframma fuori dalla vagina. Dopo aver tolto il diaframma bisogna lavarlo bene con acqua e sapone, controllare che non ci siano strappi o lacerazioni e riporlo in un luogo asciutto e pulito. L’uso del diaframma è sconsigliato nelle 6 settimane successive al parto perchè bisogna aspettare che l’utero ritorni alle sue dimensioni naturali. In caso di consistente dimagrimento o aumento di peso, è opportuno che la donna si rechi dal medico per valutare la necessità di cambiare diaframma.

Lo svantaggio principale del diaframma è quello di non proteggere la donna dal rischio di infezioni sessualmente trasmessibili. Il diaframma, inoltre, può causare irritazioni alla vagina a causa degli spermicidi e infezioni alla vescica.

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