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Bambini televisione

Guardare la tv rende i bambini bravi a scuola

Bambini televisione

Sono anni che si demonizza la televisione: è dannosa, rallenta la capacità di apprendimento e di concentrazione, non stimola la fantasia nel bambino e soprattutto è diseducata. Tutto questo è potenzialmente vero, la televisione da sola non può essere la causa di tutti i mali. Quello che è davvero nocivo è l’utilizzo incontrollato dalla tv. Non va bene, per esempio, parcheggiare i bambini davanti alla scatola nera e non verificare che cosa stiano guardando. Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Sociology, ha dimostrato che la tv non riduce le abilità dei piccoli, ma anzi migliora quelle accademiche.

Bambini più aggressivi troppa TV

Bambini più aggressivi a causa della troppa TV

Bambini più aggressivi troppa TV

Non è un mistero che non sia consigliato far sostare i bambini davanti alla Tv per troppo tempo. Ciò per una serie di ragioni. Sia perchè, anche con tutti i possibili controlli da parte dei genitori il rischio di programmi non adatti ai più piccoli sia sempre dietro l’angolo, sia perchè alla sedentarietà legata all’utilizzo della televisione sarebbe preferibile un po’ di sano movimento, magari all’aria aperta. Ma potrebbe esserci un altro valido motivo per limitare il tempo dedicato alla tv giornalmente ed a questo proposito cade a pennello uno studio condotto da un team Neozelandese avente ad oggetto lo sviluppo di possibili comportamenti antisociali sviluppati dai bambini che permarrebbero anche da adulti.

abuso televisione rischio salute

Niente TV prima dei tre anni, a rischio la salute dei nostri figli

abuso televisione rischio salute

Bambini e televisione: un rapporto controverso, di fronte al quale spesso noi genitori ci troviamo spiazzati. Se da un lato ci sentiamo ripetere da più parti che l’abuso della televisione è deleterio per i bambini, specie se molto piccoli, dall’altro questa sorta di “baby sitter” tecnologica è in grado di regalarci, quando va bene, qualche minuto di respiro durante la giornata, intrattenendo i pargoli al posto nostro.

Troppa televisione rende i bambini poco studiosi e cicciottelli

La televisione, si sa, è da sempre al centro di numerose polemiche soprattutto per quanto riguarda il ruolo che essa deve assumere nella vita dei bambini. Più volte, qui su TuttoMamma, abbiamo affrontato l’argomento ed oggi torniamo a parlarne per illustrarvi i risultati di uno studio delle Università di Montreal (Canada) e del Michigan (USA). Secondo la ricerca americana, i bambini che fin da piccoli trascorrono molte ore davanti la televisione hanno più probabilità di diventare alunni svogliati, poco studiosi e cicciottelli.

Televisione e bambini: l’abuso aumenta il rischio di malattie cardiache

Il ruolo della televisione nella vita dei bambini è, da sempre al centro di molti dibattiti e polemiche. Oggi, anche noi di Tuttomamma torniamo sull’argomento per farvi conoscere i risultati di uno studio australiano che riguarda, appunto, il rapporto tra tv e bambini. Secondo la ricerca condotta dagli studiosi dell’Università di Sidney, in Australia, trascorrere troppe ore davanti la televisione esporrebbe i bambini al rischio di sviluppare con il tempo malattie cardiovascolari.

Nello specifico, l’equipe di ricercatori, guidata dal dottor Bamini Gopinath, ha monitorato ed analizzato le abitudini e lo stile di vita di 1492 bambini di età compresa tra i sei e i dieci anni. Dall’analisi dei dati raccolti, è emerso che trascorrere molte ore davanti la televisione aumenta il rischio di malattie cardiache.

La televisione, un buon analgesico per i bambini

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Il giusto ruolo della televisione nella vita dei bambini è, da sempre, al centro di numerose discussioni. Oggi, anche TuttoMamma torna a parlarne per illustrare i risultati di una ricerca dell’Università di Siena che ha come protagonista proprio il rapporto tra bambini e televisione. Secondo lo studio condotto dal Dipartimento di Neonatologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Siena, la tv può fungere da analgesico, alleviando il dolore nei bambini che affrontano situazioni spiacevoli come, ad esempio, un prelievo del sangue. I ricercatori guidati dal professor Carlo Bellieni, hanno analizzato il livello di dolore in 69 bambini, tra i 7 e i 12 anni di età, che si sottoponevano ad alcuni esami del sangue. Nel dettaglio, i bambini sono stati suddivisi in 3 gruppi: quelli del primo gruppo, durante il prelievo, non avevano nessuna distrazione, quelli del secondo avevano accanto le rispettive madri mentre quelli del terzo gruppo avevano davanti un televisore acceso.