Tumori al femminile, la prevenzione età per età

Spread the love

 

Addio a Nadia Toffa: la conduttrice delle Iene se ne è andata stamattina a soli 40 dopo aver combattuto per due anni contro un cancro al cervello. 

Ma a che punto si trova la ricerca sulle cure del cancro al cervello? 

prevenzione

Il tipo di cuore che ha aggredito Nadia Toffa è al centro della ricerca italiana e internazionale come sottolinea Stefania Gori, presidente degli oncologi dell’Aiom, l’Associazione italiana di oncologia medica, intervistata dall’agenzia Agi. 

Se nel caso del tumore al cervello, la ricerca sta facendo progressi è anche vero che ci sono altri tipo di tumore che sono più conosciuti: attualmente il 60% dei pazienti con una diagnosi di tumore ha una sopravvivenza di 5 anni. 

Per il carcinoma alla mammella e alla prostata la percentuale di sopravvivenza arriva addirittura al 90%. 

La prevenzione età per età delle donne 

Il cancro al cervello di Nadia Toffa ricorda l’importanza della prevenzione, arma vincente in moltissimi casi per evitare di ammalarsi: 

È importante prevenire le malattie attraverso le analisi giuste, ma quali sono le tappe della prevenzione, età per età, per tutti i tipi di tumori soprattutto al femminile?

Li ricorda la tabella dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

TRA I 20 E I 40 ANNI

Tra i 20 e i 40 anni i tumori femminili rappresentano una rarità. Ma si tratta dell’età giusta per cominciare a fare prevenzione, mantenendo le sane abitudini acquisite durante l’infanzia e l’adolescenza, oppure modificando gli stili di vita deleteri. La fascia di età compresa tra i 20 e i 40 anni corrisponde anche al periodo di maggior fertilità femminile e gravidanza e allattamento al seno hanno un effetto protettivo nei confronti dello sviluppo dei tumori legati all’esposizione agli ormoni.

Il pap-test va eseguito fin dalla maggiore età, anche se si è vaccinate contro l’HPV. Va effettuato ogni due anni, ma non è necessario sottoporsi a mammografie o ecografie del seno a meno che il medico non le consigli sulla base di una valutazione del rischio individuale.

TRA I 40 E I 50 ANNI

È tra i 40 e i 50 anni che si registra un primo aumento dell’incidenza dei tumori femminili, anche se il picco si verifica dopo i 50. In questa fascia di età non devono mai essere abbandonate le abitudini e i comportamenti più efficaci per la prevenzione. In particolare è in questa fascia di età che si verifica il fisiologico aumento di peso legato ai cambiamenti ormonali che precedono la menopausa, ma il fenomeno deve essere tenuto sotto controllo per non farlo diventare eccessivo. Gli screening sono uguali a quelli della fascia 20-40 anni anche se in alcuni casi è raccomandabile effettuare l’ecografia del seno a partire dai 40 anni e la mammografia a partire dai 45 anni.

TRA I 50 E I 60 ANNI

Dopo i 50 anni si verifica un picco di incidenza dei tumori femminili: devono essere mantenuti gli stili di vita sani e deve essere effettuata la mammografia, che in assenza di segni di malattia va ripetuta ogni due anni.

OLTRE I 60 ANNI

A 60 anni le donne di oggi sono ancora pienamente attive in famiglia e nel mondo del lavoro, ma l’importanza delle misure di prevenzione non deve essere mai abbandonata prestando attenzione all’alimentazione, all’attività fisica e al fumo. A partire dai 60 anni, però, e con l’avanzare dell’età, aumenta il rischio di ammalarsi di tumore, perché si tratta pur sempre di una malattia legata all’invecchiamento. Meglio allora puntare alla diagnosi precoce effettuando lo screening regolare con pap-test, mammografia e controlli, per esempio in caso di comparsa di sintomi o di modificazioni della pelle, della consistenza del seno o della funzione intestinale. Un tumore diagnosticato nelle fasi iniziali, anche in una persona molto anziana, può essere curato più efficacemente.

GRAVIDANZA, IL VADEMECUM DEL MINISTERO DELLA SALUTE

PHOTO CREDITS | THINKSTOCK

Lascia un commento