La sindrome del bambino scosso

Spread the love

sindrome bambino scosso

La sindrome del bambino scosso, nota anche come shaken baby syndrome, indica una serie di segni evidenti, presenti nei bambini molto piccoli, solitamente di età inferiore ad un anno, dovuti ad un maltrattamento fisico. Come è facile dedurre dal nome, si tratta di ferite e traumi riportati dopo il loro scuotimento violento. Il bambino infatti, scosso ripetutamente e con forza dal genitore o da altro soggetto, mentre viene tenuto per le braccia o per il busto, viene sottoposto ad una rotazione continuata della testa e degli arti inferiori e superiori. Ciò comporta una serie di conseguenze più o meno gravi: dai semplici ematomi riportati sul corpo fino a gravi danni neurologici che possono variare dal coma fino alla morte.

In particolare i danni riportati dal bambino, aggravati dal fatto che il loro cervello sia morbido e che la testa risulti molto più pesante rispetto al resto del corpo, sono dovuti ad un’azione lesiva meccanica provocata dalle accelerazioni e decelerazioni violente cui vengono sottoposti tutti i suoi tessuti, con particolare riferimento all’’encefalo; in poche parole viene a crearsi un’abrasione del cervello contro la corteccia cerebrale dura. Oltre i sintomi neurologici, i bambini vittime della sindrome possono riportare fratture ossee e disturbi che possono comprometterne la vita.

Le cause della sindrome sono da rintracciare nel comportamento di risposta al pianto ininterrotto dei neonati, in particolare quelli di età compresa tra i 2 ed i 5 mesi, ovvero il periodo in cui piangono con maggiore frequenza ed intensità. Madri e padri, esasperati dopo interminabili crisi di pianto dei loro bambini potrebbero reagire in maniera incontrollata. Lo stress, il basso grado di tolleranza, la facilità a farsi prendere dall’ira da parte dei suddetti costituiscono tutti fattori che non depongono bene. Una variante della sindrome è la shaken impact syndrom, che in inglese indica la sindrome legata non solo allo scuotimento del bambino, ma anche al suo essere gettato contro superfici di diverso tipo, conviolenza.

Photo Credit | Thinkstock

Lascia un commento