Siena, bambino sbranato dai due cani di famiglia

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Siena, bambino sbranato cani famiglia

Si torna a parlare di cani e bambini. E’ di ieri la triste notizia della morte di un bambino di soli 17 mesi deceduto per opera dei due cani di famiglia, un incrocio tra pastore tedesco e rottweiler, che lo hanno sbranato nel giardino di casa. Il fatto è accaduto in provincia di Siena, a Petriccio Belriguardo, sito in periferia. Purtroppo a scatenare l’evento una serie di fatti susseguitisi l’uno dopo l’altro.

Secondo la ricostruzione dei fatti il bambino, dopo avere dormito con il padre al piano superiore mentre la madre non era in casa, sarebbe sceso per le scale al piano sottostante, mentre il genitore continuava a dormire ignaro del fatto che il piccolo si fosse alzato, ed avrebbe aperto da solo la porta della stanza nella quale i cani erano rinchiusi a piano terra, nell’appartamento dei nonni. A dare l’allarme il padre che essendosi accorto troppo tardi dell’assenza del proprio bambino si sarebbe subito recato sotto e lo avrebbe trovato già gravemente ferito. Dopo avere chiesto aiuto al fratello, che si trovava insieme ad un altro pastore tedesco in un’altra stanza dell’appartamento, avrebbero chiamato i soccorsi quando però ormai non c’era più niente da fare.

In seguito all’aggressione uno dei cani sarebbe fuggito in un campo nella zona circostante salvo poi essere subito stato ritrovato e catturato. Entrambi i cani si trovano adesso nel canile comunale di Murlo in attesa di sapere quale sorte li attenda, probabilmente l’abbattimento considerata la ferocia con la quale si siano accaniti sul piccolo. Sono già state avviate le indagini anche attraverso l’interrogatorio al padre del bambino ed ai familiari per far luce su come il piccolo abbia potuto, da solo, fare le scale ed aprire la porta dell’appartamento dei nonni.

Come al solito, dopo ogni evento di questo tipo, ci si pongono mille domande e si pensa a se e come si sarebbe potuta evitare  la tragedia. Come consigliano gli esperti sarebbe bene non lasciare mai da soli i propri figli, specie se così piccoli, con degli animali, pur sempre imprevedibili. Consigliabile sarebbe invece che i genitori siano sempre presenti come “intermediari” tra il bambino e l‘animale.

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Photo Credit | Thinkstock

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