Prevenzione del bullismo, i consigli dei pediatri

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Bullismo e cyberbullismo sono fenomeni sempre più diffusi fra gli adolescenti di tutto il mondo, inclusi quelli italiani. Il bullismo, fenomeno già più che preoccupante, deve all’avanzata delle nuove tecnologie il merito di essersi evoluto in una forma ancora più cruenta e insidiosa, il cyberbullismo dal quale per i nostri figli difendersi è ancora  più difficile.

Le molestie, gli sberleffi, le prevaricazioni viaggiano sul web attraverso le mail e i social network ma anche via sms e telefonate; ciò li rende più pressanti, più invasive, sotto gli occhi di tutti. Cosa possiamo fare per difendere i nostri figli? Osservarne il comportamento e la relazione che hanno con le nuove tecnologie. Vi sono infatti alcuni campanelli d’allarme che è possibile individuare con facilità e che devono richiamare la nsotra attenzione inducendoci a prendere subito provvedimenti.

A dirci di quali segnali si tratta sono i pediatri della Sipps, Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale: anzitutto bisogna distinguere tra condizioni favorenti e comportamenti sospetti. Le condizioni che favoriscono il rischio di rimanere vittima di bullismo sono l’uso non controllato di computer e telefonini, magari in qualunque momento della giornata e fino a tarda notte, lo scambio eccessivo di immagini o di messaggi inquietanti. Anche uno stile di vita disorganizzato può rappresentare una condizione favorente.

I comportamenti che invece devono insospettirci sono rappresentati dal rifiuto di parlare di ciò che accade sul web o del contenuto di messaggini e telefonate, dal cambiamento di umore dopo aver utilizzato computer e smartphone (irritabilità, aggressività, reazioni eccessive, ansia), dal calo del rendimento scolastico e, da non sottovalutare, il possesso di oggetti che nostro figlio non ha certamente acquistato con i soldi della paghetta, magari frutto di un baratto dai contorni poco chiari.

Attenzione anche al tono dell’umore, soprattutto nelle ragazze l’essere vittima di bullismo può generare sintomi depressivi con gravi rischi per la salute futura.

[Fonte]

Photo credit | Think STock

 

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