Medico obiettore non visita donna che ha assunto la pillola abortiva: la paziente lo denuncia

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medico obiettore

Si torna a parlare di obiezione di coscienza e lo si fa in occasione di un fatto di cronaca davvero agghiacciante: un ginecologo dell’ospedale San Martino di Genova si è rifiutato di assistere una paziente che aveva assunto la pillola abortiva RU 486 poiché obiettore. La ragazza di 19 anni dopo aver atteso moltissimo (circa mezza giornata in corsia senza vedere un dottore) per essere visitata invano, ha chiamato la polizia. Adesso il medico rischia sanzioni disciplinari.

Purtroppo in quel momento non c’era neanche un medico di turno non obiettore, almeno finché gli agenti non sono arrivati. A quel punto è stato reperito un medico disposto a visitarla.

Il comportamento del medico del padiglione 1 dell’ospedale San Martino nei confronti della paziente  è stato di notevole gravità in quanto si è negata la doverosa assistenza alla persona. Quanto avvenuto l’altro giorno nel reparto di ginecologia non c’entra nulla con l’obiezione di coscienza, in quanto il medico avrebbe dovuto effettuare gli atti successivi all’interruzione della gravidanza che comportavano la verifica delle condizioni della ragazza e le sue dimissioni.

Ha commentato l’assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo, in una lettera indirizzata al direttore generale dell’ospedale, Mauro Barabino e al direttore sanitario, Alessandra Morando. Purtroppo la questione è proprio questa: l’obiezione di coscienza è un diritto, ma deve essere un diritto limitato perché non può violare o limitare i diritti di altre persone.

Non condividere l’aborto è una posizione dignitosa e assolutamente comprensibile, ma nelle pubbliche strutture bisogna garantire la presenza sempre di medici non obiettori, affinché certi episodi non accadano. Consideriamo che nel caso di Genova il vero problema è stato proprio la mancanza di assistenza. Nel reparto di ginecologia e ostetricia del San Martino, ci sono ben due primari e 15 ginecologi di cui 10 obiettori. Il fatto è accaduto sabato 19 aprile, quello prima di Pasqua, e in quell’occasione c’era di turno un solo ginecologo ed era obiettore. Poteva forse chiamare un collega?

 

Photo Credit | Thinkstock

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