Rivoluzione sanitaria: medici di base 24 ore su 24

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Il mal di pancia che non passa, il mal d’orecchio insopportabile, la tosse che debilita e altri disturbi al limite del preoccupante, non saranno più un problema insormontabile solo perchè si verificano nel week end.

Quindi basta con le lunghe attese al pronto soccorso in ospedale di domenica  o sabato notte! La premura e l’apprensione per la salute potranno in futuro essere soddisfatte con una semplice chiamata all’equipe di esperti che affiancherà il medico di famiglia 24 h su 24.

Lo ha deciso il ministro della salute Renato Balduzzi quando scoppiò il caso delle barelle al Policlinico Umberto I di Roma: le lunghe ore di attesa di numerosi pazienti nei corridoi dell’ospedale han fatto riflettere sulla necessità di smistare in maniera più adeguata le richieste di soccorso durante la notte e nei week end.

Si è allora cominciato una serie di incontri tra il governo e le parti sociali della sanità, tra cui la Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), che prevede un più stretto rapporto tra Governo e Regioni per raggiungere l’obiettivo “Medicina di base 7 giorni su 7″.

L’idea è quella di costituire le cosiddette “aft”, delle aggregazioni funzionali territoriali in cui sarà sempre presente un medico di base o un medico di guardia che ha accesso alle informazioni personali del paziente.

Sarà quindi la collaborazione di diverse figure a fare in modo che funzionino le aft, che mirano a diventare delle grandi strutture alternative agli ospedali, in grado di sostituirli completamente nell’elargizione del servizio sanitario, a parte che nei casi gravi e di necessità di ricovero.

Secondo Millo Giacomo, segretario della Fimmg, tale cambiamento non costerà nemmeno troppo allo stato:

Intanto risparmieranno perché avranno i reparti di emergenza alleggeriti. Inoltre un’attività più intensa del territorio serve a sollevare gli ospedali anche da alcuni ricoveri, ad esempio di persone anziane con più malattie che hanno spesso ricadute. Infine, le “aft” puntano su una nuova organizzazione e non su un allungamento dell’orario di lavoro dei professionisti per migliorare l’assistenza. I soldi potrebbero servire per aspetti come l’acquisto di attrezzature diagnostiche o per pagare una segretaria.

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