Gelmini: rientro immediato al lavoro dopo la maternità. Ma non tutte possono

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Maria Stella Gelmini rietro immediato al lavoro dopo la maternità

Come di certo saprete Maria Stella Gelmini è diventata da poco mamma di Emma Wanda ed ha rilasciato un’intervista al settimanale Io Donna; intervista che è stata ripresa dal corriere on line e che in parte vi riporto (potete leggere la versione integrale dell’intervista a questo link)

Subito in pista, come Ilaria D’amico su La7. Ha seguito le polemiche per le sue dichiarazioni sul fatto di potersi permettere un rientro così rapido, a differenza di altre donne meno fortunate?
La gravidanza è una cosa unica, è proprio come dicono. Uno stato di beatitudine che dà una forza incredibile, che non conoscevo. Ti senti più forte di prima. Anch’io, come la D’Amico, ho più facilità di altre donne a tornare subito a lavorare senza trascurare mia figlia. Ma non vuol dire non essere una buona mamma, dovrebbero farlo tutte.

Però le donne normali che lavorano dopo il parto sono costrette a stare a casa.
Lo giudico un privilegio.

Un privilegio? Non è un diritto?
Una donna normale deve certo dotarsi di una buona dose di ottimismo, per lei è più difficile, lo so; so che è complicato conciliare il lavoro con la maternità, ma penso che siano poche quelle che possono davvero permettersi di stare a casa per mesi. Bisogna accettare di fare sacrifici.

Ora: è innegabile che la Gelmini sia una privilegiata (sfido chiunque a dire il contrario). Di certo io non giudico lei o la sua decisione di ritornare subito al lavoro. Quello che piuttosto mi preme sottolineare è che le donne comuni nella maggior parte di casi non hanno scelta! Lei sì.
Quante sono le donne che sono state costrette ad abbandonare il lavoro subito dopo la maternità perché non riuscivano più a conciliare l’essere mamma con l’essere donna e lavoratrice? Tante, troppe.

Quante sono le mamme che vorrebbero tornare al lavoro ma che non possono perché sono poche le aziende che concedono un part time o anche un telelavoro? Tante, troppe.

Tra l’altro sbaglio o esiste il congedo obbligatorio di maternità? Se è un obbligo credo dovrebbe essere rispettato da tutti.

Voi, cosa ne pensate?

3 commenti su “Gelmini: rientro immediato al lavoro dopo la maternità. Ma non tutte possono”

  1. Nell’intervista citata la ministra sostiene che l’astensione dal lavoro per le donne appena divenute madri sia “ un privilegio”, il giornalista le ricorda che forse è un DIRITTO e lei risponde con altre mirabili perle di stupidità tipo:” le donne devono essere ottimiste ..fare sacrifici”
    Forse e’ troppo pretendere che un ministro conosca e rispetti le leggi del suo stesso stato e comprenda la portata delle sua dichiarazioni?
    Nella medesima pagina il corriere mette a confronto le opinioni di esperti plurititolati che affermano tutto ed il contrario di tutto..”una donna fa bene lasciare il figlio appena nato….no fa male a lasciarlo…” ma veramente abbiamo perso la luce del buon senso ed abbiamo bisogno che un esperto ci dica che i neonati ed i bambini possono fare a meno di un continuativo legame con la madre, soprattutto i primi mesi?
    La famiglia evidentemente non serve ai bambini che possono crescere senza una significativa presenza della madre e del padre schiacciati da una struttura del lavoro rigida ed ipocrita ( non conta quanto sei bravo, conta quanto sei a disposizione e controllabile..)
    Poi però ecco l’italia popolarsi di turpi adolescenti disturbati di cui anche la suola è succube…e si grida all’assenza di educazione di regole….si denuncia una scuola che non riesce più ad educare, si lamenta l’assenza di agenzie educative.
    Ci sono poche donne privilegiate che dispongono di professioni e mezzi per cui volendo è realmente possibile conciliare precocemente entrambi i ruoli: tipo farsi allestire una nursery sul luogo di lavoro con tanto di tata al seguito, come fanno alcune donne dello spettacolo…e non solo.
    Tutto ciò ha a che vedere con le persone “normali” e con le leggi che tutelano la maternità nel suo rapporto con il lavoro?
    Al contrario frequenti fatti di cronaca vedono le lavoratrici madri discriminate e ricattate fino all’essere costrette a licenziarsi.
    Signora Gelmini, voglio sperare che le notti insonni per l’allattamento e la fatica del puerperio abbiano obnubilato la sua mente provata , nel caso in cui riuscisse presto a riprendersi si scusi con le donne e vista la sua posizione promuova qualcosa di utile.

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  2. Probabilmente il ministro non ha problemi a pagare stuoli di tate bilingue… E’ incredibile: invece di tutelare ancora di più la maternità, magari permettendoci un’aspettativa che non ci faccia perdere il posto di lavoro nei primi anni di vita del bimbo, i nostri ministri hanno solo certe uscite infelici… Lavoro con un contratto di commercio che prevede un’aspettativa di 3 anni per i tossicodipendenti e non per le mamme. Ma lo sa il ministro che tra spese per il viaggio che mi porta al lavoro e la retta per l’asilo nido mi conviene lasciare un lavoro a tempo indeterminato? Non ho parole

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