Mangiare “da mamma”, ecco i consigli dei nutrizionisti

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Nasce il programma “Nutrirsi da mamma”. Iniziativa promossa da un team di esperti con l’intento di seguire e supportare le future mamme in uno dei momenti più belli e delicati della vita di una donna, ovvero la dolce attesa. Durante la gravidanza anche l‘alimentazione gioca un ruolo fondamentale, non solo per ciò che riguarda la salute della futura mamma e del proprio bambino ma anche per ciò che concerne la prevenzione e la cura di molte malattie.

Mangiare da mamma

Il programma, nato in collaborazione con Nestlé Materna e l’Associazione Italiana Nutrizionisti, nasce con lo scopo di accompagnare e sedare i numerosi dubbi di mamme e papà riguardo il regime alimentare da seguire. Chi aderisca al programma avrà la possibilità di ricevere, una volta al mese, un programma alimentare che tenga conto delle numerose variabili possibili come la stagionalità, il mese di gestazione, le esigenze personali tra le quali intolleranze ed allergie. Per aderire al programma sarà sufficiente regitrarsi sul sito www.nestlebaby.it nell’apposita sezione e rispondere ad alcuni e semplici quesiti, utili per determinare una dieta il più possibile mirata.

Il programma servirà dunque a fornire alla futura mamma un prototipo di alimentazione sana, bilanciata e corretta, completa di tutti i nutrienti di cui abbia bisogno tenendo conto del particolare mese di gestazione. Durante l’attesa non è necessario raddoppiare il numero di calorie, e se dal secondo mese di gravidanza è giusto aumentare l’apporto calorico, ciò non significa che sia consigliabile mangiare di tutto e senza controllo.

Il progetto supporta le neo mamme anche dopo il parto. Anche la fase dell‘allattamento richiede, ad esempio, particolari attenzioni. Per produrre il latte la mamma avrà bisogno di un maggiore apporto di energie unitamente a proteine, acqua e vitamine. Allo stesso modo anche gli acidi grassi omega3 dovranno trovare spazio, in quanto fondamentali per il normale sviluppo cerebrale e degli occhi nel feto e nel neonato.

Photo Credit | Thinkstock

 

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