Mamme baby sitter a scuola per accogliere i bambini che arrivano presto, succede a Palermo

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Se noi mamme non ci diamo una mano tra noi, mie care, non arriviamo da nessuna parte. Soprattutto se abbiamo un lavoro e viviamo in territori in cui il tempo prolungato a scuola è solo un miraggio e l’accoglienza mattutina ai bambini che sono costretti ad arrivare prima degli altri un sogno ad occhi aperti; a meno di non mandare i nostri figli in una scuola privata, s’intende.

A dimostrare questa triste evidenza è la lodevole iniziativa di un gruppo di mamme palermitane, residenti al quartiere Borgo Nuovo, che in maniera del tutto spontanea e gratuita hanno deciso di fornire alle mamme e ai papà lavoratori, ma soprattutto ai loro figli, un servizio di accoglienza mattutino ed extra scolastico nell’attesa che le lezioni comincino, prima, e che i genitori tornino a prenderli, poi.

Sono 22 le mamme baby sitter di Borgo Nuovo e si sono radunate grazie al passaparola: ogni mattina alle 7.30 si recano davanti alle quattro sedi del circolo didattico Filippo Raciti per tendere la mano ai bambini che arrivano a scuola prima dei compagni di classe dal momento che la loro mamma comincia molto presto a lavoro o magari deve recarsi all’altro capo della città per raggiungerlo.

Qui li intrattengono con giochi e chiacchere allegre e vigilano sulla loro incolumità e sul loro buonumore finchè non suona la campanella d’entrata. Qui aspettano, anche oltre l’orario di uscita, finchè anche l’ultimo bambino non viene riportato a casa, perchè spesso chi lavora non fa in tempo ad arrivare a scuola puntuale per le 14.

E’ un’iniziativa molto bella e la scuola apprezza. E’ logico. Io però non posso fare a meno di chiedermi perchè il tempo prolungato non è un diritto di tutti i bambini italiani da nord a sud. Proprio non riesco a non chiedermi perchè la scuola pubblica non garantisce questo importantissimo servizio proprio laddove sarebbe indispensabile: in un quartiere popolare di una città del sud. Perchè una madre che ha bisogno di lavorare non trova una scuola pubblica che offra servizi compatibili, almeno in parte, con le sue esigenze?

Perchè questa mamma lavoratrice può sperare solo nell’aiuto di altre mamme come lei e non in quello delle istituzioni? Borgo Nuovo è un quartiere disagiato, sono le stesse mamme protagoniste di questa storia a dirlo, non ci sono strutture adeguate per i bambini e le loro famiglie. Accanto alla scuola Raciti c’è un asilo nido, mai aperto e attualmente occupato da famiglie che non hanno un posto dove vivere.

Ma forse si sta aspettando che altri volenterosi cittadini si armino di cemento e mattoni e si mettano a costruirle loro le case.

 

 

 

 

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