Scuole chiuse e genitori al lavoro: nonni o centro estivo?

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Fine giugno: l’estate è arrivata, la scuola è finita, ma per molti genitori che lavorano  le vacanze sono ancora lontane.

Del resto è matematica e, come disse qualcuno, non è un’opinione. Per i bambini, 90 giorni di chiusura delle scuole, per i genitori 30 giorni al massimo di ferie (magari sfoderando anche congedi parentali, permessi accumulati e quant’altro disponibile): il resto, è un gioco di equilibrismo e anche un po’ di prestigio che ripetiamo ogni anno. Perché l’amato pargolo, la luce dei nostri occhi, diventa, per quei fatidici due mesi, anche un bel problema: dove lo metto?

L’opzione nonni (santi-subito) è sicura, comoda e soprattutto gratis. Intanto, e non è poco, potete star certi che il vostro bambino sarà in mani fidate. Inoltre, finalmente, dopo un anno di sveglie al mattino presto e corse qua e là, il piccolo potrà recuperare dei ritmi più lenti e rilassati. Certo, mettete in conto che i nonni per definizione hanno dei principi educativi tutti loro, e pertanto non stupitevi se, al termine del periodo trascorso con loro, il vostro piccolo principe, quello che diceva per favore e grazie, che non mangiava mai fuori pasto e che aveva un, seppur vago, senso dei propri limiti, si sarà trasformato in un piccolo ed egocentrico tiranno. Del resto, a caval donato non si guarda in bocca, e poi avete tutto l’inverno per recuperare!

In alternativa, ci sono i famosi centri estivi. In questi ultimi anni sono spuntati come funghi: li organizzano le cooperative all’interno degli asili nido e delle scuole, ma anche circoli sportivi, parrocchie, ludoteche etc. Il grande business che gira intorno ai centri estivi non è però automaticamente sinonimo di qualità, e la loro affidabilità non è sempre paragonabile a quella di un asilo nido o di una scuola, dove il personale e la struttura devono rispondere per legge a determinati standard.

Quindi, se avete optato per iscrivere il vostro bambino ad un centro estivo, sceglietelo con attenzione. Intanto, informatevi su chi lo gestisce e da quanti anni e verificate che tra il personale ci siano anche educatori, non solo e non tanto animatori: gli addetti devono essere infatti in grado di organizzare delle attività strutturate che interessino e intrattengano i bambini, e non è una cosa che si improvvisa dall’oggi al domani. Poi, è sempre interessante sentire l’opinione delle mamme di bimbi che hanno frequentato già il centro: dalla loro esperienza diretta potrete trarre numerose e utilissime informazioni. Infine, ma non meno importante, visitate il centro personalmente per valutare che gli spazi siano adeguati, ombreggiati se all’aperto, puliti e soprattutto sicuri (specie se il vostro bambino è molto piccolo, fate attenzione alle piscine!).

Detto questo, il centro estivo ben organizzato presenta moltissimi aspetti positivi: i bambini passano le giornate all’aria aperta, hanno occasione di stare con i loro coetanei, possono praticare attività sportive e frequentare laboratori creativi. Ovviamente, la qualità si paga, e il centro può essere abbastanza caro, senza contare che in questo modo il bambino, già stanco al termine di un lungo anno scolastico, perde un po’ la dimensione della vacanza.

Una buona soluzione sarebbe fare un bel mix: due parti nonni, una parte centro estivo (o viceversa) e il vostro cocktail per l’estate è servito.  Il bambino avrà il suo tempo per essere coccolato e rilassarsi, ma non abbastanza da annoiarsi. E ricordatevi anche che già poter scegliere è un lusso non da tutti.

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