Favole classiche: Raperonzolo

Raperonzolo è un classico incluso dai fratelli Grimm nella loro celebre raccolta di fiabe con il titolo di Rapunzel. Ve la proponiamo per i bimbi più grandi.

C’erano una volta un uomo e una donna, che già da molto tempo desideravano invano un figlio; finalmente la donna poté sperare che il buon Dio esaudisse il suo desiderio.

Indovinelli divertenti per bambini

Le parole mi hanno sempre affascinata e giocare con esse mi ha sempre divertita, fin da quando ero piccola. Gli indovinelli, ad esempio, hanno suscitato in me sempre una grande curiosità: li trovo divertenti, simpatici ed educativi. Insegnano piccole cose con un linguaggio semplice e un po’ frivolo: un mix tra filastrocche, poesie e canzoni.

Oggi, care mamme, ho scelto per voi una serie di indovinelli che potete proporre ai vostri bambini per imparare giocando in questi giorni di vacanza.

Il topo e la gatta

Quella che vi propongo oggi è una deliziosa filastrocca inglese, adatta per intrattenere e divertire anche i bimbi più piccoli, che narra di un ingenuo topolino e di una furba gattina. Leggiamola dopo il salto.

Filastrocche per le vacanze

Finalmente sono arrivate le tanto attese vacanze. Dopo un anno fatto di scuola, compiti e lezioni, i bambini possono godersi giorni di riposo in compagnia di mamma e papà. Le filastrocche che ho scelto per voi oggi, care mamme, sono perfette per festeggiare questo periodo tanto amato dai bambini, ricco di divertimento, di giochi, di sole e di mare!

Il congresso dei topi

Jean de la Fontaine è un celebre favolista francese, vissuto nel 1600. Le sue favole moralistiche, brevi e raffinate, hanno come protagonisti animali parlanti, espediente già collaudato dai favolisti dell’età classica, spesso per mettere alla berlina i potenti. La favola che vi racconto oggi è tra preferite della mia infanzia: Il congresso dei topi.

Un gatto chiamato Rodilardo faceva tale strage di topi che non se ne vedevano quasi più intorno, tanto grande era il numero di quelli che aveva mandato alla sepoltura. I pochi rimasti., mancando loro il coraggio di lasciare i rifugi in cui si celavano, erano ridotti a non mangiare nemmeno il quarto di ciò che occorreva loro per sfamarsi e Rodilardo era considerato fra quella povera gente, non un gatto, ma un vero e proprio demonio.

Filastrocche per bambini di Gianni Rodari

Scrittore italiano specializzato in letteratura per bambini e ragazzi, Gianni Rodari ha scritto numerose filastrocche. Allegre e divertenti, le filastrocche di Rodari sono, allo stesso tempo, educative: insegnano, infatti, ai bambini la realtà e il mondo che li circondano. Le filastrocche che ho pensato di proporvi oggi, ad esempio, aiutano i bambini a conoscere alcuni mestieri. Si tratta, infatti, delle cosiddette filastrocche dei mestieri tratte dall’opera Filastrocche in cielo e in terra di Gianni Rodari.

I colori dei mestieri

Io so i colori dei mestieri:
sono bianchi i panettieri,
s’alzano prima degli uccelli
e han la farina nei capelli;
sono neri gli spazzacamini,
di sette colori son gli imbianchini;
gli operai dell’officina
hanno una bella tuta azzurrina,
hanno la mani sporche di grasso:
i fannulloni vanno a spasso,
non si sporcano nemmeno un dito,
ma il loro mestiere non è pulito.

I tre desideri

I tre desideri è una fiaba popolare tedesca dalla quale sono stati tratti diversi adattamenti teatrali e cinematografici; i protagonisti, due boscaioli, gettano via l’immensa fortuna che è capitata loro per alterigia e per la cattiva propensione a non pensare prima di proferire parola. Una lezione di vita per i cuccioli, condita con qualche risata.

Una volta, tanto tempo fa, in una grande foresta, viveva un boscaiolo. Egli abitava in una capanna di tronchi, lavorava ogni giorno ad abbattere gli alberi e guadagnava abbastanza da mantenere sé e la moglie. Una mattina andò come al solito al lavoro. Aveva deciso di abbattere una grande quercia, e faceva già il conto tutto contento di quante tavole e di quanta legna ne avrebbe ricavato. Prese la sua scure, si gettò sulle spalle il sacco con un pezzo di pane e una borraccia d’acqua e si avviò.

Giunto alla quercia, gettò il sacco a terra, si levò la giacca e sollevò la scure come se avesse voluto abbattere la quercia con un colpo solo. Ma al colpo non cadde affatto. Dalla quercia uscì una vocina sottile e subito dopo, una meravigliosa fata apparve al boscaiolo, che rimase a bocca aperta e si lasciò sfuggire la scure dalle mani. La fata lo pregò: ” Buon uomo, risparmia questo albero,ed io saprò ricompensarti”. Il boscaiolo impietosito e confuso, rispose: ” Farò come tu desideri, bella fata”. Raccolse la scure, si gettò la giacca e il sacco sulle spalle e fece per andarsene. Ma la bella fata lo trattenne:

Ninna nanna per bambini: E dopo dormo

http://www.youtube.com/watch?v=TgdaBT6Bkr8

Il momento della nanna dei più piccoli è forse uno dei più dolci in assoluto, ma non sempre il più facile. Un aiutino per far addormentare i bambini e per rendere speciale l’ora del riposo arriva dalle ninna nanne. Cantare una ninna nanna, infatti, aiuta il bimbo a rilassarsi e la voce familiare della mamma lo tranquillizza, lo rassicura e lo abbandona tra le braccia di Morfeo.

Personalmente adoro le ninna nanne, forse perché mia madre le cantava sempre a me e ai miei fratelli prima di dormire. Oggi, care mamme, ho scelto per voi una ninna nanna davvero graziosa che conosco da quando sono piccola. Sicuramente, molte di voi la conosceranno già anche perché ha partecipato alla 26° edizione dello Zecchino d’Oro (1983)

E dopo dormirò
(di Sterpellone-Pagano, cantata da Anita Panella, Valentina Ambrosioe Nicoletta Cataldo)

Ancora un favola mamma
poi faccio la nanna
Ancora una favola mamma
raccontami un po’
e dopo dormirò

Il brutto anatroccolo

Il brutto anatroccolo è, tra le fiabe di Hans Christian Andersen, quella che amo di più. Sin da quando ero bambina il suo messaggio mi è sempre stato chiarissimo e mi riempiva di sollievo e di speranza; forse perchè allora mi sentivo proprio come il pennuto protagonista della storia. Da allora per fortuna sono cambiate molte cose ma quella sensazione di calore che provavo leggendola o ascoltandola è rimasta invariata.

L’estate era iniziata; i campi agitavano le loro spighe dorate, mentre il fieno tagliato profumava la campagna. In un luogo appartato, nascosta da fitti cespugli vicini ad un laghetto, mamma anatra aveva iniziato la nuova cova. Siccome riceveva pochissime visite, il tempo le passava molto lentamente ed era impaziente di vedere uscire dal guscio la propria prole….finalmente, uno dopo l’altro, i gusci scricchiolarono e lasciarono uscire alcuni adorabili anatroccoli gialli.

Ninna nanne per bambini

Rituale classico appartenente alla tradizione culturale di tutti i popoli, la ninna nanna è il mezzo più più dolce per far addormentare i bambini. La ninna nanna è una canzoncina rassicurante che la mamma canta al proprio bambino per farlo addormentare. E’ una melodia dolce che tranquillizza, calma e rilassa il bambino, favorendone, cosi, il sonno. Esistono tantissime ninna nanne: alcune molto antiche, magari tramandate da generazioni in generazioni, altre più moderne. Oggi, care mamme, ho scelto per voi una ninna nanna che adoro e che la mia mamma mi cantava quando ero piccola.

Ninna nanna del chicco di caffè

Ninna nanna Mamma
tienimi con te
nel tuo letto grande
solo per un po’
una ninna-nanna io ti canterò
e se ti addormenti, mi addormenterò

Indovinelli per bambini

Ho sempre amato le parole, fin da quando ero bambina. Da piccola mi piaceva molto giocare con gli indovinelli. Mi divertivo con quei giochi di parole, soprattutto se ero in compagnia. Gli indovinelli sono degli ottimi passatempi per i bambini di tutte le età: un po’ filastrocche e un po’ canzoncine si addicono ai bambini per la loro semplicità ed il loro linguaggio spiritoso. Gli indovinelli non sono solo divertenti ma anche stimolanti:  favoriscono, infatti, lo sviluppo del linguaggio e quello c conoscitivo, la logica e la socializzazione.

Oggi, care mamme, ho pensato di proporvi una serie di indovinelli simpatici e divertenti che potrete sottoporre ai vostri bambini, magari per un pomeriggio insieme.

Siam verdi e piccini
siam fatti a pallini
stiam dentro una buccia
verdina verduccia
siam tutti fratelli
ci chiaman…

(soluzione: piselli)

Perchè l’acqua del mare è salata

Perchè l’acqua del mare è salata? Se i vostri bambini vi facessero questa domanda voi cosa rispondereste? Forse lo sapete benissimo e soddisfereste prontamente la loro curiosità, forse dovreste rispolverare i vostri vecchi libri di scienza o fare una ricerca sul web…oppure potreste regalare loro un momento di magia e raccontargli una leggenda: Perchè l’acqua del mare è salata.

In un tempo lontano il re di Danimarca, ricco, potente e molto amato dal suo popolo, si angustiava per il solo fatto di possedere, fra  tanti tesori, due enormi macine magiche ma di non riuscire ad utilizzarle. Le macine erano in grado di produrre qualunque cosa il re avesse potuto desiderare. Erano però talmente pesanti che nessuno nel regno aveva la forza per farle girare.

La principessa sul pisello

La principessa sul pisello è un classico della letteratura per bambini del romanziere danese Hans Christian Andersen, universalmente considerato il padre della favola moderna. Le storie di Andersen popolano da sempre l’immaginario dei bambini, eppure non sempre offrono ai giovanissimi lettori un lieto fine; più che un momento di intrattenimento, quindi, rappresentano forse un modo per offrire ai nostri figli una riflessione, per metafora, sulla caleidoscopica complessità dell’esistenza umana.

Non è questo però il caso della favola che raccontiamo oggi, in cui il principe e la principessa infine vissero per sempre felici e contenti.

C’era una volta un principe che voleva sposare una principessa, ma ella doveva essere una principessa vera, una fanciulla di sangue blu. Perciò se ne andò in giro per il mondo cercando la giovinetta dei suoi sogni. Di fanciulle che affermavano di essere vere principesse egli ne trovò moltissime, ma al momento di sposarsi il principe era assalito da un dubbio: “Sarà proprio una principessa di sangue blu, oppure no?”.

Qualcosa, infatti, nel loro modo o nel loro portamento era poco reale e non convinceva del tutto il principe. Egli quindi non si decideva a sceglierne alcuna e, infine, dopo tanto vagare per il mondo, se ne tornò al suo castello, deluso per non aver trovato ciò che desiderava. Una sera si scatenò un temporale: i lampi si incrociavano, il tuono brontolava, cadeva una pioggia torrenziale: non si era mai vista una bufera così! Qualcuno bussò alla porta del castello, e il vecchio re si affrettò ad aprire.

Era una principessa. Ma come l’avevano ridotta la pioggia e il temporale! L’acqua cadeva a rivoli dai suoi capelli e dai suoi vestiti, e le entrava nelle scarpe, uscendone dalla suola. Tuttavia ella si presentò affermando di essere una vera principessa.
“E’ ciò che sapremo presto” pensò la vecchia regina, e senza dire nulla a nessuno entrò in una camera e mise un pisello nel letto che era in mezzo alla stanza.

Festa della mamma, una poesia

Manca davvero molto poco alla festa della mamma, una ricorrenza diffusa in tutto il mondo ed apprezzata da grandi e piccini. Un modo classico ma molto dolce e carino per festeggiare tutte le mamme del mondo è, senza dubbio, quello di dedicare loro dei versi. Sono numerosi, infatti, gli autori, italiani e non solo, che hanno scritto della poesie per la mamma. Quella che ho scelto oggi per voi si intitola Che cos’è una mamma ed è stata scritta dal Francesco Pastonchi, scrittore e giornalista italiano del novecento.

Rititì lo vuoi saper tu
Che cosa è una mamma?
Nessuno, nessuno dei bimbi lo sa.
Un bimbo nasce e …va.