Allattamento al seno, bambini più intelligenti

Spread the love

allattamento seno bambini più intelligenti

Di notizie legate all’allattamento al seno ne abbiamo viste diverse negli anni. Secondo l’ultima, in ordine cronologico, i bambini allattati al seno il più a lungo possibile svilupperebbero un migliore linguaggio ricettivo a tre anni così come avverrebbe per quanto riguarda l’ intelligenza verbale e non verbale a sette anni. Lo studio in questione, condotto dai ricercatori del Boston Children’s Hospital e pubblicato su Jama Pediatrics, ha messo in evidenza il rapporto esistente tra la durata e l’esclusività dell’allattamento al seno da un lato e lo sviluppo di determinate capacità nei bambini di età compresa tra i tre ed i sette anni dall’altro.

L‘allattamento al seno è il gesto più naturale al mondo oltre che un atto di amore unico da parte della mamma nei confronti del proprio bambino. Il latte materno è l’alimento insostituibile nell’alimentazione di un neonato fondamentale per la sua crescita ed il suo corretto sviluppo. Da quì le raccomandazioni sia nazionali che internazionali atte a promuovere questa modalità di allattamento non solo nei sei mesi successivi la nascita ma anche oltre, possibilimente fino al primo anno di vita del piccolo, alternandolo ovviamente con tutti gli alimenti indicati durante e dopo la fase di svezzamento.

Oltre a nutrire il bambino ed a costituire un momento di grande importanza coincidente con l’instaurazione di un legame unico tra madre e figlio, l’allattamento al seno prolungato dunque apporterebbe tra i suoi benefici, oltre quelli già dimostrati relativi ad un maggiore sviluppo cerebrale, della vista unitamente ad una migliore acuità visiva, anche un “migliore linguaggio ricettivo a 3 anni, oltre che un maggiore Qi verbale e non verbale nell’età scolare”, intorno quindi ai 6-7 anni.

Da non dimenticare a questo proposito anche i numerosi benefici nei confronti della mamma sia dal punto di vista fisico che psicologico. Insomma, allattare al seno fa bene a mamma e bambino, prolungate questo momento quanto più a lungo possibile.

Fonte 

Photo Credit | Thinkstock

Lascia un commento