La pertosse nei bambini

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pertosse

La pertosse è una delle cosiddette malattie infantili, ovvero quelle che colpiscono soprattutto i bambini sotto ai 5 anni, come la rosolia, il morbillo e la varicella; questa malattia è causata da un batterio di cui l’uomo è il solo serbatoio, ma che, con un adeguato trattamento antibiotico, può sparire in circa 15 giorni; a differenza delle altre malattie dell’infanzia, non conferisce l’immunità a successive infezioni, ma declina con il tempo.

La pertosse è una malattia diffusa in tutto il mondo, ma sta diventando più rara nei paesi nei quali è stata introdotta la vaccinazione nell’infanzia, come l’Italia, dove tuttavia non è obbligatoria, bensì raccomandata a partire dall’ottava settimana di vita.

Il batterio della pertosse è in grado di provocare delle infezioni alle vie respiratorie che possono essere anche piuttosto gravi, soprattutto nei neonati. All’inizio della malattia compare una tosse lieve, con qualche linea di febbre e abbondanti secrezioni nasali; questa fase è detta catarrale e può durare da una a due settimane.

Con il passare del tempo la tosse diventa più acuta e si associa a difficoltà respiratorie; questa è la fase convulsiva o parossistica,  che può protrarsi anche per due mesi se non è trattata. Nella fase convulsiva possono apparire anche cianosi, vomito e apnea. Nei bambini molto piccoli, ovvero nei neonati e in quelli sotto all’anno, la pertosse può essere complicata da altre infezioni batteriche come la polmonite, la bronchite e l’otite.

La pertosse è molto contagiosa, soprattutto nel periodo iniziale e in quello dell’incubazione che dura circa 10 giorni; il contagio avviene per via aerea, presumibilmente tramite le goccioline di saliva che vengono emesse al momento del colpo di tosse. La pertosse viene generalmente curata con gli antibiotici, che se vengono assunti fin dalla prima fase, permettono un decorso più breve; per alleviare i sintomi vengono prescritti anche sedativi e antispasmodici.

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