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Epilessia nei bambini: l’importanza di una diagnosi precoce

Se ne è parlato durante il 72esimo congresso della Società italiana di pediatria e della Società italiana di neurologia pediatrica a Firenze: l’epilessia, se non riconosciuta fin dai primissimi mesi di vita, può causare gravi ritardi motori nel bambini. La raccomandazione degli esperti è, dunque, quella di prestare particolare attenzione alle forme di epilessia nascosta nei neonati.

Epilessia nei bambini: l'importanza di una diagnosi precoce

Epilessia bambin individuata causa genetica

Epilessia nei bambini, individuata causa genetica

Epilessia bambin individuata causa genetica

Come ben sappiamo l’epilessia è una malattia del sistema nervoso, tra i sintomi della quale si annovera una scarica improvvisa di segnali elettrici nel cervello i quali danno vita, come conseguenza, a temporanei problemi di comunicazione tra i neuroni causa delle convulsioni. Nonostante chiunque possa ammalarsi di tale malattia molti sono i soggetti ai quali viene diagnosticata in età infantile, anche se, nel corso dell’adolescenza le crisi convulsive tendano a diminuire. La durata di queste ultime può variare da alcuni secondi a qualche minuto. E’ di questi giorni un’importante notizia relativa all’individuazione di nuovi geni responsabili dell’epilessia nei bambini.

Bambini ed epilessia, un progetto per saperne di più

L’epilessia è una malattia neurologica molto diffusa. Ad esserne affette nel nostro Paese sono circa 500mila persone, soprattutto bambini e anziani. Poichè in un terzo dei casi l’epilessia si manifesta prima dei venti anni la Lega Italiana contro l’Epilessia ha promosso un’indagine conoscitiva che vedrà coinvolte 150 scuole in 17 regioni. Le scuole in questione sono tutte primarie e i bambini direttamente coinvolti sono quelli delle prime e seconde classi. Non è mai troppo presto infatti per conoscere l’epilessia considerato che 130 casi di epilessia su 100mila riguardano bambini sotto l’anno di vita e che è necessario, allo stesso tempo, valutare quanto gli insegnanti siano informati su di essa; da un lato per insegnare loro a gestire eventuali attacchi, dall’altro per aiutare tutti, genitori, alunni e insegnanti stessi a superare i pregiudizi che troppo spesso accompagnano questa patologia.

Casco speciale contro l’epilessia: salvata la prima bambina di 5 anni

La medicina italiana ha segnato un altro punto a favore della salute dei bambini. Possiamo anche essere orgogliosi perché, ancora una volta, gli ospedali del nostro Paese si sono dimostrati un’eccellenza nel mondo. La neurologia e la neurochirurgia del pediatrico Meyer di Firenze hanno fatto un intervento mai tentato in Italia: hanno operato una bambina di cinque anni che stava per morire a causa di gravi crisi epilettiche. Nessuno era ancora riuscito a capire quale fosse l’origine del problema.

I medici hanno percorso a ritroso un sentiero elettrico dentro il cervello per scoprire l’esistenza di una malformazione invisibile con la risonanza e gli altri esami. Tutto questo è stato possibile applicando un casco speciale, posto sopra il cranio della bimba per tenere fermi 13 elettrodi che, dopo aver fatto dei piccoli buchi nell’osso, sono stati messi a contatto della corteccia celebrale. Si chiama intervento d’impianto stereotassico di elettrodi di profondità.

Gravidanza e epilessia

gravidanza ed epilessiaL’epilessia sebbene sia una malattia molto diffusa (sono circa 500 mila le persone affette da questa patologia) è ancora in parte sconosciuta; o meglio, le cause che scatenano l’epilessia non sono ancora del tutto chiare. Ed è anche per questo che esistono tanti, troppi pregiudizi su questa malattia; malattia con cui si può (e si deve) convivere bene.

Anzitutto: è possibile una gravidanza per una donna epilettica?

La risposta è sì; tuttavia sarebbe opportuno programmarla e seguire un adeguato controllo medico. Sono molte le donne epilettiche che sebbene desiderino diventare mamme desistono temendo conseguenze per il feto. A questo proposito occorre ricordare che sono possibili maggiori rischi di malformazione nel feto in una donna epilettica rispetto ad una donna che non soffre di questa patologia ma sono sempre contenuti.