Primo Maggio, tre poesie dedicate alla festa dei lavoratori

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Si celebra il Primo Maggio la Festa dei Lavoratori che nasce a Parigi il 20 luglio del 1889 e lanciata in occasione della Seconda Internazionale. Fu proprio in quei giorni ad essere indetta una manifestazione per chiedere alle autorità pubbliche di ridurre la giornata lavorativa a otto ore rispetto alle 16 ore al giorno consuete.

primo maggio

L’iniziativa superò i confini nazionali e divenne il simbolo delle rivendicazioni degli operai registrando una forte adesione. Dal 1947, dopo essere stata abolita durante il fascismo, la festa dei lavoratori è una festa nazionale in Italia. Per ricordarla ai bambini proponiamo tre poesie; I colori dei mestieri e Il vecchio muratore di Gianni Rodari e Domande di un lettore operaio di Bertolt Brechet.


I colori dei mestieri

di Gianni Rodari

Io so i colori dei mestieri:
sono bianchi i panettieri,
s’alzano prima degli uccelli
e han farina nei capelli;
sono neri gli spazzacamini,
di sette colori son gli imbianchini;
gli operai dell’officina
hanno una bella tuta azzurrina,
hanno le mani sporche di grasso:
i fannulloni vanno a spasso,

non si sporcano un dito
ma il loro mestiere non è pulito.

Domande di un lettore operaio

di Bertolt Brechet 

Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì?
Ci sono i nomi dei re, dentro i libri.
Son stati i re a strascicarli, quei blocchi di pietra?
Babilonia, distrutta tante volte,
chi altrettante la riedificò? In quai case,
·di Lima lucente d’oro abitavano i costruttori?
Dove andarono, la sera che fu terminata la Grande Muraglia,
i muratori? Roma la grande
è piena d’archi di trionfo. Su chi
trionfarono i Cesari?
La celebrata Bisanzio
aveva solo palazzi per i suoi abitanti?

Anche nella favolosa Atlantide
la notte che il mare li inghiottì, affogavano urlando
aiuto ai loro schiavi.
Il giovane Alessandro conquistò l’India.
Da solo?
Cesare sconfisse i galli.
Non aveva con sé nemmeno un cuoco?
Filippo di Spagna· pianse, quando la flotta
gli fu affondata. Nessun altro pianse?
Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi,
oltre a lui, l’ha vinta?
Una vittoria ogni pagina.
Chi cucinò la cena della vittoria?
Ogni dieci anni un grand’uomo.
Chi ne pagò le spese?
Quante vicende,
tante domande.

Il vecchio muratore

di Gianni Rodari

Ho girato mezzo mondo
con la cazzuola e il filo di piombo,
ho fabbricato con le mie mani
cento palazzi di dieci piani:
tutti in fila li vedo qua
e mi fanno una grande città.
Ma per me e per la mia vecchia
non ho che questa catapecchia.
Sono di legno le pareti,
le finestre non hanno vetri
e dal tetto di paglia e di latta
piove in tutta la baracca.
Dalla città che ho costruito,
non so perchè sono stato bandito.
Ho lavorato per tutti: perché
nessuno ha lavorato per me?

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