Onu, migliorano i dati sulla mortalità infantile nel Mondo

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bambina africana

Siamo fortunati. Lo dobbiamo ripetere ogni giorno guardando i nostri bambini, perché secondo l’ultimo rapporto Unicef, le condizioni minorili nel mondo sono ancora critiche, benché in miglioramento. Sono 90milioni i bambini sotto i cinque anni salvati dalla lotta alla mortalità infantile in vent’anni. E non è tutto, sono aumentati anche i piccoli che vanno a scuola nei Paesi più Poveri.

Incrociando questi dati con quelli dell’Onu, che ha redatto anche quest’anno il dossier “Ogni bambino conta: rivelare le disparità, promuovere i diritti dei bambini“, si evince che nel 2012 sono morti 6,6 milioni di piccoli con meno di 5 anni. Il Paese in cui si muore di più è la Sierra Leone, seguita dall’Angola e dal Ciad. È un numero enorme, ma fa ancora più paura se letto giornalmente: circa 18 mila al giorno. Il 15 percento lavora, l’11 percento delle bimbe si sposa prima dei 15 anni e circa la metà è vittima di violenza e abusi da parte del marito e degli uomini della famiglia.

Ecco quindi che la situazione italiana non solo è ideale, ma ci sembra davvero quella di un’isola felice. Il nostro Paese, infatti, è tra le nazioni con i valori più bassi, con quattro minori di cinque anni morti ogni mille. Tessa Wardlaw, capo della divisione di statistica dell’Unicef, come riporta LaRepubblica, ha dichiarato:

I sondaggi hanno permesso di salvare e migliorare la vita di milioni di bambini, soprattutto dei più bisognosi. Ulteriori progressi possono essere fatti solo se sappiamo dove i bambini vengono maggiormente trascurati, dove frequentano meno la scuola, o dove i servizi igienici di base sono più carenti.

Questi dati, lo ripetiamo, sono comunque positivi. È importante leggerli per rendersi conto della dimensione del problema. A volte, chiusi nelle nostre case, con i nostri problemi, non ci accorgiamo di essere – nonostante tutto – dei privilegiati.

 

Photo Credit | ThinkStock

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