Nonni in aspettativa e sgravi fiscali, per aiutare le mamme lavoratrici

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Dura la vita delle mamme che lavorano, sempre in equilibrio tra casa, famiglia e ufficio. Ancora più dura la vita delle mamme senza nonni, magari perché i genitori hanno una loro professione. Come si fa a rinunciare a un impiego, a qualsiasi età, in tempo di crisi? Come si fa a stare a casa ad accudire i nipoti se la pensione risulta essere lontana? Tutte domande che il governo Monti si sta facendo.

Mettere la donna nelle condizioni di avere un figlio e di poter crescerlo serenamente non è una cosa semplice, per i governanti. Ci sono signore costrette a scegliere tra i figli e il lavoro, ancora oggi nel 2012. Presto però arriveranno quelli che sono stati chiamati i nonni sitter e non sono i nonni pensionati, come vuole la tradizione, ma nonni che potranno prendere l’aspettativa per stare a casa con i nipotini. Questo è quanto si apprende dal nuovo testo unificato sugli incentivi per le cure parentali. Attualmente il testo ha concluso solo la fase degli emendamenti alla Camera e adesso è in attesa del parere della commissione.

L’obiettivo è sollevare le mamme dal peso della gestione del piccolo, soprattutto una volta terminato il congedo di maternità. Questa proposta non riguarda ovviamente le dipendenti classiche, che hanno la possibilità di usufruire le assenze dal lavoro, ma le signore con lavoro autonomo, perché libere professioniste o imprenditrici. Secondo la proposta, la mammina potrà usufruire di un’indennità per un periodo di sei mesi entro i primi tre anni di vita del bambino, se consegna il proprio bimbo a un parente massimo di terzo grado per minimo sei ore al giorno. L’indennità mensile ammonterà a 1 dodicesimo dell’80% del minimale del suo reddito annuo. C’è di più. I nonni che decidono di stare a casa, a loro volta, saranno coperti nei contributi per il periodo in cui si dedicheranno alle cure del nipotino.

C’è infine una seconda proposta, che tengo a indicarvi, secondo quanto si legge da IlSole24Ore che ha riportato in parte il testo ufficiale, sono previsti anche degli sgravi fiscali per l’assunzione di una neomamma: se l’azienda prende la lavoratrice nei due anni successivi al parto “le aliquote contributive e previdenziali e assistenziali previste dalla legislazione vigente sono ridotte nella misura del 75% per i primi 36 mesi, ferma restando la contribuzione a carico della lavoratrice nelle misure previste per la generalità dei lavoratori”.

 

Photo Credit| ThinkStock

5 commenti su “Nonni in aspettativa e sgravi fiscali, per aiutare le mamme lavoratrici”

  1. Salve sono una mamma di 3 ragazzi e separata da anni … lavoro da casa e da quando ho deciso di farlo ho risolto tutti i problemi che avevo in passato . Sono molto felice e mi trovo bene . Mi piace l’idea di questo blog dove possiamo confrontarci dialogando e dando anche consigli . E’ la prima volta che scrivo su un blog quindi chiedo come funziona il tutto per evitare gaffès . Auguro una felice serata a tutti !

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  2. ciao angela vorrei tanto lavorare anche io da casa dato che il mio lavoro non mi permette di cambiare orario e lo sto perdendo.Anche io ho tre bimbi…tutti e tre piccoli ..vorrei appunto per loro lavorate la casa…ma sono lavori non sicuri…o magari non conosco persone giuste.tu conosci qualcosa??ciao grazie…valeria

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