Mamme di bimbi speciali: due blog per raccontarsi

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Aspettare un bambino vuol dire molte cose: sentire una nuova vita che cresce dentro di noi, fantasticare sul bimbo che verrà, immaginare il primo incontro con lui. E soprattutto augurarsi che tutto vada per il meglio, che nostro figlio sia sano. Purtroppo però, non sempre va così e durante la gravidanza (o al momento del parto, nel caso in cui si sia scelto di non sottoporsi a indagini prenatali) ci sono mamme che scoprono che il loro bambino ha dei problemi. E il mondo, in quel momento, sembra crollare.

Oggi vi voglio presentare due mamme straordinarie, che hanno deciso di raccontarsi, e raccontare i loro bambini speciali, sul web.

Kelle Hampton, attraverso il suo blog «Enjoying the small things» (apprezzando le piccole cose) e le sue splendide fotografie, ci parla della sua famiglia e soprattutto delle sue bellissime figlie: Laney e Nella. Nella ha la Sindrome di Down, ma andate a vedere le sue foto: non c’è traccia di pietà o imbarazzo nei sentimenti che esse ci ispirano. Solo gioia di vivere, una dolcezza infinita e una profonda bellezza.

Anche Barbara,  del blog Mamma fatta così, ha due figli, che lei chiama Biondazzurra e Killò. Anche Killò ha la Sindrome di Down, e anche lui è un bambino bello, dolce e con un sorriso che incanta. Nel suo blog, Barbara affronta la malattia di suo figlio con schiettezza e senza falsi pudori: Killò è un bambino “speciale”, certo – perché sarebbe ipocrita definirlo “normale” – ma nella vita di Barbara ha portato la felicità che tutti i bambini portano con sé come regalo.

Credo che i blog di Kelle e di Barbara siano degli angoli del web davvero importanti sia per i genitori che aspettano (o hanno avuto) un bambino affetto dalla Sindrome di Down, che per tutti gli altri.

I primi, troveranno la conferma che una vita piena e felice è possibile nonostante la malattia; che ci saranno problemi, difficoltà e pregiudizi contro cui combattere, ma che negli occhi e nel sorriso del proprio bambino troveranno la forza per affrontare ogni cosa.

I secondi, impareranno pian piano ad avvicinarsi ad un mondo che spesso spaventa o crea imbarazzo. E capiranno che in realtà si tratta dello stesso mondo, per tutti, perché guardando Nella o Killò non vedranno più due bambini down. Vedranno due bambini.

[Photo Credits: Thinkstock]

 

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