Latte, benefici e controindicazioni di uno degli alimenti più discussi

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Da bambini il mantra che viene inesorabilmente ripetuto ogni mattina è che il latte e i suoi componenti “fanno bene e servono a nutrirci”. Basti pensare ai cuccioli di mammiferi. In realtà, però, gli uomini sono gli unici che proseguono nella sua assunzione anche una volta divenuti adulti. Sembra una sciocchezza, eppure è proprio da questa considerazione che si sono formati dibattiti a non finire su vantaggi e svantaggi nel consumo di latte.

Le proprietà del latte

Il latte vaccino presenta talmente tante proprietà, che non bisogna esitare a definirlo un alimento davvero completo. Al suo interno troviamo, infatti, Sali minerali, zuccheri (lattosio), proteine cascina, potassio, grassi, calcio, fosforo, vitamine idrosolubili, seppur con una ridotta quantità di ferro. Un consumo smodato di latte può portare non solo a sbilanciare l’equilibrio calorico, ma anche l’apporto totale di colesterolo. I vantaggi, però, sono essenzialmente legati ad una stimolazione dei fattori di crescita, per cui risulta molto importante nei bambini.

Se, invece l’alimentazione risulta povera di calcio, e quindi vi è una ridotta assunzione di latte e derivati, allora si genera una progressiva riduzione della densità ossea. Vi sono particolari situazioni in cui il mancato o insufficiente apporto di questo minerale è particolarmente dannoso: ad esempio, durante la gravidanza, il calcio è assolutamente indispensabile al feto, oltre che alla madre. Questo perché, maggiore è la quantità di calcio presente nel sangue e più alte saranno le probabilità per la madre di non soffrire di disturbi alle ossa e ai denti.

Un’altra importante e delicata fase fondamentale per l’assunzione del latte è l’allattamento, dal momento che il calcio arriva direttamente al neonato attraverso il latte materno. Inoltre, vi sono poi le persone anziane che hanno particolarmente bisogno di consumare regolarmente il latte. Ciò è dovuto al fatto che, durante questa fase della vita, il processo di assorbimento intestinale di questo minerale subisce un rallentamento fisiologico, e viene così favorita l’insorgenza dell’osteoporosi. Per combattere questi problemi, è fortemente consigliabile consumare sia il latte e sia i suoi derivati, così da poter rallentare l’insorgere di malattie legate alla carenza di calcio (come, per l’appunto, accade con l’osteoporosi).

Come si deve consumare?
Il latte scremato si può bere: ovviamente, è bene evitare gli abusi e si dovrebbe anche stare attenti, nel corso della medesima giornata, a non mangiare troppo altri prodotti che contengono latte o derivati. Non serve a nulla demonizzare il latte, anche in virtù del fatto che ci sono tantissimi ingredienti che possono, potenzialmente e in seguito ad un consumo eccessivo, danneggiare maggiormente il corpo, come l’olio di palma, che si trovano in numerosi cibi.

Il latte, d’altronde, se non viene giustamente inserito in un’alimentazione che sia, allo stesso tempo, equilibrata, sana e corretta, può rappresentare un apporto calorico non indifferente. Se, invece, si consuma il latte al mattino e durante la giornata come merenda pomeridiana o spuntino post cena, bisogna fare attenzione a non esagerare con le quantità. La dose giornaliera consigliata è di due (massimo tre) tazze al giorno.

In più, consumando il latte a colazione o come spuntino, questo potrebbe essere un ottimo alleato contro la fame, tanto che può essere un perfetto sostitutivo di altrettanti piccoli pasti, i quali potrebbero aggiungere inutili calorie durante la giornata. Il senso di sazietà che lascia il latte una volta bevuto, è molto utile nel momento in cui si segue una dieta ipocalorica e/o iperproteica.

Attenzione al tipo di allevamento

Uno dei principali criteri a cui fare riferimento nella scelta di consumare il latte è la certificazione dell’allevamento da cui proviene. Quindi, bisogna accertarsi se si tratti di un allevamento intensivo e se gli animali vengono alimentati con prodotti OGM: in entrambi i casi, è meglio evitarne l’acquisto. Bisognerebbe, invece, assicurarsi che il latte che si compra sia sempre fresco e preveniente da un tipo di allevamento biologico, così da essere sicuri sui controlli di qualità.

Si possono poi consumare vari tipi di latte anche a seconda della propria capacità di digerire, più o meno facilmente, le diverse proteine presenti all’interno: in pratica, la maggior parte del latte che troviamo in commercio è vaccino e omogeneizzato, ovvero è sottoposto ad un processo secondo cui, riducendo di molto le dimensioni dei globuli di grasso, si impedisce la separazione verso l’alto della crema di latte.

Esistono diversi tipi di latte che differiscono fra loro per il tenore di materie grasse. Ad esempio, In base alla quantità di materia grassa si ottiene:

  • il latte intero, con un tenore di materie grasse di almeno 3,5%;
  • il latte parzialmente scremato, con tenore compreso tra 1,5% e 1,8%;
  • e, infine, il latte scremato, con un tenore di materie grasse inferiore allo 0,5%.

In più, vi sono anche tipi di latte speciale, ovvero quelli rivolti, in maniera specifica, ad alcuni tipi di consumatori come, ad esempio, il latte delattosato privato di lattosio (zucchero del latte che non è digeribile per quelle persone con carenza o assenza di enzimi specifici per digerirlo), oppure esiste il latte arricchito con proteine, vitamine, acidi grassi, fibre ecc., per quelle persone che necessitano di un apporto maggiore di queste proprietà.

 

 

 

 

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