Gravidanza difficile, la storia di una donna costretta a testa in giù

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La gravidanza è uno degli eventi più straordinari nella vita di una donna. E’ un evento magico e gioioso ma allo stesso tempo molto delicato. Portare in grembo una nuova vita e farla crescere bene per nove mesi è un’impresa che può risultare ardua per molte donne. Sono numerose, infatti, le donne che per i motivi più svariati trascorrono una gravidanza difficile costrette a stare a riposo o addirittura costrette a letto.

Quella che voglio raccontarvi oggi, care mamme, è la storia di una gravidanza difficile che termina, per fortuna, con un lieto fine. Protagonista della storia una ragazza inglese di ventinove anni costretta a stare a testa in giù per portare avanti la propria gravidanza.

Sembra un racconto fantastico eppure per Donna Kelly, protagonista assoluta, è stata la realtà. Donna, una giovane ragazza inglese in dolce attesa, è stata costretta a trascorrere l’ultimo trimestre di gravidanza a letto con la testa in giù e le gambe alzate. La bizzarra terapia si sarebbe resa necessaria a causa di un’incontinenza cervicale di cui soffre la giovane e che in passato le ha causato già due aborti. I medici, quindi, per permettere a Donna Kelly di portare avanti la gravidanza le hanno proposto di restare a letto ma capovolta. Cosi la giovane mamma inglese ha accettato la sfida e ha trascorso circa 70 giorni letteralmente a testa in giù per evitare che il peso dl bambino gravasse sulla cervice indebolita, causando un ulteriore aborto.

Quando mi hanno proposto questa soluzione -ha spiegato Donna Kelly- ero sorpresa, ma ero comunque pronta a tutto. A volte mi annoiavo, ma non sarebbe certo stato più doloroso che perdere il mio bambino; dopo il primo aborto puoi pensare che sia stata sfortuna, dopo il secondo inizi a capire che qualcosa non va.

Dopo questa lunga agonia Donna ha dato alla luce la sua bambina, Amelia, nata prematura ma in perfetta salute.

E voi, ragazze, sareste disposte a tutto pur di stringere tra le braccia la vostra creatura?

 

Via | DireDonna

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